Politica

Elezione Presidente della Repubblica – Anna Finocchiaro e Maria Antonietta

La prima brutta figura Pierluigi Bersani l’ha già incassata. Ma sembra non bastare. Pur di non votare un candidato sul quale nessuno avrebbe nulla da ridire come Stefano Rodotà, adesso sembra ci si orienti, tra i maggiorenti del Nazzareno, su un altro dei simboli della muffa che corrode il centro sinistra italiano, ovvero l’ex presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. Gradita a Berlusconi e sgraditissima ai suoi concittadini. La senatrice, infatti, è prudentemente emigrata in Puglia alle ultime elezioni, dove è stata accolta da un coro di polemiche.

A Catania la senatrice da tempo immemorabile non è riuscita a vincere uno scontro diretto. Bocciata sistematicamente nei collegi uninominali è stata sempre eletta nel blindatissimo recupero proporzionale, sconfitta da Raffaele Lombardo alle Regionali, non sentì neppure il bisogno di restare in Sicilia per attendere il risultato del voto. Quando a Catania si candidò al Consiglio Comunale (restandoci poi lo spazio di un mattino) raccolse poco più di mille voti in una città di 360 mila abitanti, essendo capolista di una compagine nella quale quasi la metà dei canditi aveva ottenuto zero preferenze. Insomma una che è spinta da un plebiscito!

A parte la stucchevole immagine della spesa ad Ikea, con i bodyguar usati come sherpa, va ricordata la simpatica vicenda che vede coinvolto l’augusto consorte della Senatrice finito dentro lo scandalo di un appalto concesso dalla Regione guidata allora da Raffaele Lombardo, senza alcuna gara. Cose che capitano, naturalmente all’insaputa della senatrice in tutt’altro affaccendata e di sicuro troppo occupata per sapere quello che combinava il marito.

Insomma la persona più adatta da mandare al Colle in un momento nel quale il Paese sembra arrivato al limite della pazienza.

Gli elettori e i militanti del Pd cosa va fatto lo hanno detto subito. Votare Rodotà e vi hanno detto anche in maniera molto chiaro quello che pensano dei dirigenti del Pd. Vi hanno chiamati “traditori“. Una parola dura, certo, ma che al momento non trova sinonimi più cortesi. Chi ha votato centrosinistra lo ha fatto perché voleva Berlusconi fuori dai piedi, non per farci accordi e patti scellerati. Per questo vi hanno votato, adesso non indignatevi se vi chiamano traditori e se promettono di non darvi più il loro consenso. Ma forse del loro consenso a voi importa poco. Vi basta quello di Berlusconi.

Hanno gridato, vi hanno inseguito fino sotto le porte di Montecitorio, ma fate finta di nulla. Il vostro atteggiamento l’ha sintetizzata guarda caso sempre l’ineffabile senatrice Finocchiaro “La base? non l’ho sentita!“. Un po’ come Maria Antonietta, di fronte alla fame del popolo di Parigi: “Non hanno pane? Mangeranno le brioches”. Poi tutti sanno com’è andata a finire.