La tensione tra gli investitori resta alta, dopo che il Fmi e la Banca d'Italia hanno sottolineato nei giorni scorsi la fragilità del contesto economico in seguito alla massa di liquidità iniettata sui mercati dalle Banche centrali. A Milano dominano i titoli bancari
Piazza Affari incerta nel primo giorno di votazioni per scegliere il successore di Napolitano. L’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,63 per cento a 15.480 punti, rallentato anche dalla diffusione degli ultimi dati macroeconomici americani di giornata e l’avvio incerto di Wall Street.
A corrente alternata anche lo spread Btp-Bund, calato a 292 punti base per poi terminare la seduta a quota 303, con il rendimento del Btp a 10 anni al 4,25 per cento. La tensione tra gli investitori resta comunque alta, dopo che il Fondo monetario internazionale e la Banca d’Italia hanno sottolineato nei giorni scorsi la fragilità del contesto economico in seguito alla massa di liquidità iniettata sui mercati dalle Banche centrali.
A Piazza Affari dominano i titoli bancari anche se su tutti, nel paniere principale, spicca Lottomatica con un progresso del 3,8 per cento dopo che Exane ha migliorato il giudizio sulla società, portando da 127 a 21 euro il prezzo obiettivo. Bene Unicredit con +1,8 per cento seguito da Banco Popolare con +2,8 per cento, Bper +2,93 per cento e Bpm +2,37 per cento.
In rialzo anche gli energetici, con Eni che ha terminato la giornata in rialzo dello 0,4 per cento. Nomura ha incrementato da 19 a 20 euro il target price e gli esperti hanno indicato l’acquisito delle azioni. In negativo invece Snam, che segna -0,96 per cento e Saipem in calo dell’1,02 per cento.