L'ex presidente del Senato non ce la fa. Rodotà outsider più forte. Bersani annuncia cambio di rotta e il partito chiede rinvio terza votazione, ma il Pdl dice no. Renzi: "L’obiettivo non era abbattere Marini ma eleggere un presidente che rappresenti gli italiani". E i renziani sul segretario: "Cavallo ferito va abbattuto". Appello di Monti: "Votiamo Cancellieri"
Le prime due votazioni per il nuovo presidente della Repubblica finiscono con altrettante fumate nere. Nessuno ha raggiunto i 672 voti che rappresentano la maggioranza qualificata dei due terzi dell’assemblea. La prima è stata una Waterloo per il Pd: Franco Marini, la figura indicata dai democratici (e sostenuta dal centrodestra e dai montiani che in serata invece con il presidente del Consiglio hanno proposto Anna Maria Cancellieri) non solo non ha raggiunto il quorum dei due terzi, ma a stento a superato la maggioranza assoluta (521 su 1007 grandi elettori). La seconda è finita con un nulla di fatto perché tutti i partiti maggiori hanno votato scheda bianca. “L’obiettivo non era abbattere Marini ma eleggere un presidente della Repubblica che rappresenti gli italiani” ha dichiarato Matteo Renzi. L’unico avversario dell’ex presidente del Senato è stato alla fine Stefano Rodotà, il candidato proposto dal Movimento Cinque Stelle e poi sostenuto anche da Sinistra e Libertà.
Il primo elemento è dunque l’incertezza che proseguirà alla terza votazione (in programma alle 10 di venerdì). Marini – al quale sono mancati 151 voti, e non solo dal Pd – sembra non avere più molte chance e ripresentarlo alla quarta votazione (in programma nel pomeriggio), dove pure è sufficiente la maggioranza assoluta, aggraverebbe una situazione già esplosiva all’interno del Partito Democratico. E’ un nome bruciato e anche dal centrodestra arrivano segnali contraddittori. Verdini dice “aspettiamo le proposte del Pd”. Brunetta invece aggiunge che Marini ormai è il candidato che hanno scelto i berlusconiani e quindi quello rimane. Ad ogni modo Marini non sembra avere intenzione di ritirarsi dalla corsa.
Il secondo elemento è quindi che il Pd deve riprendere in mano non solo il suo stesso destino, ma anche quello del Paese. Dal territorio, praticamente da tutta Italia, stanno arrivando ripetute richieste a ripensare alla scelta, a cercare prima un candidato condiviso all’interno del centrosinistra. Non si può parlare, infatti, di “dissidenti” perché ha votato contro Marini un’ampia fetta del partito: Marino e la Puppato su tutti. Ben oltre la pattuglia di parlamentari riconducibili alle posizioni di Matteo Renzi che infatti arriverà a Roma il prima possibile per incontrare i suoi e forse, chissà, anche il segretario Pier Luigi Bersani. E’ quest’ultimo, ora, che promette una proposta nuova: “Si apre una fase nuova, faremo una proposta. Bisogna dare un presidente della Repubblica al Paese. Faremo di tutto per ritrovare il filo nel Pd”. I democratici potrebbero chiedere lo slittamento della quarta votazione, ma il Pdl ha già risposto di no. L’ipotesi è che si organizzino una sorta di “primarie” interne per un candidato condiviso. Resta la domanda principale: perché non sostenere Rodotà, figura nei canoni istituzionali che già parte da una dote di voti rilevante (intorno ai 240)?
Le ipotesi che si affacciano, infatti, ora sono che il Pd torni a cercare di votare insieme al Movimento Cinque Stelle visto che la base elettorale ha rifiutato qualsiasi “accordicchio” con il centrodestra. E allora è tornato in superficie il nome di Romano Prodi. Che sarebbe un altro nome di “rottura” nei confronti del Pdl e della Lega Nord. Al pari di Rodotà, però. Per giunta il capogruppo al Senato dei Cinque Stelle Vito Crimi: “Prodi non è il nostro candidato. E’ entrato nella rosa dei dieci nomi scelti con le Quirinarie. Se Rodotà rinuncia, voteremmo il quarto classificato, cioè Gustavo Zagrebelsky. Dal Pd ci chiedono di votare Prodi? Perché non votano loro Rodotà…”.
Ma se ci fosse una convergenza tra centrosinistra e Cinque Stelle cosa farebbe il centrodestra? Forse continuerebbe a votare Franco Marini. Forse potrebbe tentare il tutto per tutto spaccando – questa volta definitivamente – il Partito Democratico. Lanciando sul tavolo la carta D’Alema. Nome di cui discutono i renziani che di Bersani dicono: “Cavallo ferito va abbattuto”.
CRONACA ORA PER ORA
23.54 – Renzi: “Basta polemicucce interne e pensiamo al Paese”
“Mi auguro che finalmente si apra una fase nuova per il Paese con il nome più serio possibile. Smettiamo di giocare con impicci e polemicucce interne e pensiamo al Paese”. Così Matteo Renzi, al termine di una cena con i suoi, a proposito del nome per il Colle. “Il Pd ha l’onore e l’onere di esprimere il nome. Serve un uomo che parli al mondo internazionale e renda gli italiani orgogliosi della propria appartenenza”.
23.51 – Renzi: “Speriamo di scrivere una pagina di futuro”
“Grazie alle donne e agli uomini che hanno bloccato ieri e oggi una candidatura sbagliata: speriamo che domani si possa finalmente scrivere una pagina di futuro”. Così Matteo Renzi al termine di una cena con i suoi parlamentari a Roma. E su Prodi dice: ”Nessuno ha mai chiuso a Prodi”.
23.28 – M5S compatto sul nome di Stefano Rodotà
Il M5S, al termine della riunione dei gruppi, conferma che continuerà a votare Stefano Rodotà per la Presidenza della Repubblica. Rodotà è segno di “cambiamento” e “Presidente di garanzia” e con lui non può che “nascere una seria proposta di governo per i cittadini”.
23.15 – Monti ai partiti: “Votiamo Cancellieri”
Mario Monti, consultati i vertici di Scelta civica, propone alle forze politiche di sostenere per l’elezione del Capo dello Stato il nome di Anna Maria Cancellieri. Per il professore si tratta di una candidatura di “altro profilo istituzionale” capace di dare garanzie a tutte le forze politiche. “Si tratta di una candidatura di alto profilo istituzionale, di una donna che ha dedicato la sua vita al servizio dello Stato, ottenendo particolari riconoscimenti nella lotta alla criminalità e nella promozione dei principi di legalità. Forte ed equilibrata personalità, capace di parlare ai cittadini e dare garanzie a tutte forze politiche”.
23.05 – Renziani: “Cerchiamo di trovare consenso sul nome di Chiamparino”
“Cerchiamo di trovare un ampio consenso sul nome di Sergio Chiamparino” che potrebbe essere visto bene anche dal Pdl. E’ quanto Matteo Renzi avrebbe detto ai suoi durante una cena. Per il Colle, avrebbe ragionato il sindaco, la soluzione alternativa potrebbe poi essere quella di Romano Prodi, che sarebbe gradita a Sel e i 5 stelle di Grillo e Casaleggio. L’opzione Massimo D’Alema, invece, non esiste, avrebbe affermato.
23.02 – Lombardi (M5S): “Movimento per Rodotà, Prodi rientra nomi Quirinarie”
L’ipotesi che il Pd lanci la candidatura di Prodi per il Quirinale? “Beh, già che rientra nella rosa di nomi votati dal nostro elettorato alle Quirinarie sarebbe una gran cosa; anche se noi siamo compatti sul nome di Stefano Rodotà, perché i nostri elettori ci hanno dato una precisa indicazione”. Così la capogruppo dei 5 Stelle alla Camera Roberta Lombardi ai microfoni di Fanpage.it
22.21 – Renzi: ”Le frasi su Bersani ‘cavallo da abbattere’? Non è il mio modo di parlare”. ‘‘Le frasi su Bersani ‘cavallo da abbattere’? Non è il mio modo di parlare. Sono termini lontanissimi da me, non si fa politica cosi”. Matteo Renzi giunge alla cena con i suoi parlamentari e, lette alcune frasi da loro pronunciate in libertà poco prima del suo arrivo, con i giornalisti prende le distanze dal linguaggio usato. Parole, sottolinea, “lontanissime da me”.
21.54 – Renziani: “Bersani cavallo ferito va abbattuto”
“Il cavallo ferito va abbattuto per risparmiare tempo e non farlo soffrire. Chi è il cavallo ferito? Bersani. Anche lasciarlo fare per poi criticarlo non fa bene a noi e a lui”. Conversazione tra parlamentari ‘renziani, poco prima della cena con il sindaco di Firenze in una sala riservata di Eataly a Roma. Nell’attesa, i democrat commentano la giornata e ipotizzano scenari per le prossime votazioni per la Presidenza della Repubblica. Tra gli argomenti, un eventuale voto a Massimo D’Alema.
21.39 Giacomelli: “No primarie, aspettiamo proposta Bersani”. “Primarie mi pare un termine sbagliato. Immagino che il segretario formulerà una proposta su cui ci esprimeremo anche con il voto”. Lo dice Antonello Giacomelli, vicecapogruppo del Pd. “Immagino che voteremo su una proposta di Bersani”. Domani mattina alle 7, aggiunge Giacomelli, si riuniranno gli uffici di presidenza dei gruppi del Pd di Camera e Senato per decidere le modalità con le quali di esprimerà l’assemblea dei grandi elettori convocata alle 8 e 15.
21.36 – Celentano: “Bersani non può rifiutare appello di Grillo”
“L’appello di Grillo su Rodotà è la svolta che Bersani non può rifiutare”. Lo scrive Adriano Celentano su Twitter.
21.32 – Appello di Nuti (M5S) sui social: “Chiediamo sostegno”. “Chiediamo alle persone, per domani, un sostegno maggiore di quello ricevuto oggi (che è stato bellissimo)”. Obiettivo “Rodotà presidente”. Lo scrive su Twitter e Facebook il vice capogruppo M5S alla Camera, Riccardo Nuti.
21.16 – Clini: “Mi auguro presto elezione capo dello Stato”
“Come cittadino elettore mia uguro che al più presto si possa arrivare all’elezione del nuovo Capo dello Stato”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a margine di una iniziativa a Cosenza. “E sempre come cittadino elettore – ha aggiunto – mi auguro che venga formato subito un nuovo governo per il bene del Paese che ne ha tanto bisogno”.
21.01 – Giovani Pd occupano sede Napoli. Occupazioni anche in Toscana
Assemblea permanente, occupazione della federazione Pd di Napoli e striscioni ai balconi della sede dei democratici. I Giovani democratici della provincia di Napoli protestano contro l’eventuale accordo per la scelta del Presidente della Repubblica tra Pd e Pdl. In Toscana i Giovani Democratici hanno occupato a Prato la sede della federazione provinciale del Pd; a Capannori, in provincia di Lucca, la sede locale del partito ed è stata annunciata l’occupazione della sede del Pd di Empoli (Firenze).
21.00 – Civati (Pd): “La sfida ora è fra Prodi e D’Alema”
”Secondo me la sfida è fra Prodi eD’Alema, ma in campo ci sono ancora sia Rodotà che Marini. Se dovessi metterli in ordine direi Rodotà, Prodi e D’alema”. Lo ha detto il deputato Pd Pippo Civati (che oggi ha dichiarato di aver votato il giurista) a Otto e mezzo, su La7.
20.56 – Renzi: “Obiettivo non era abbattere Marini”
“Vediamo cosa dirà domani Bersani all’assemblea dei gruppi. Ora, con molta serenità, c’è da scegliere un presidente che dura fino al 2020, non fino al 2013. Quindi aspettiamo domani e vediamo se ce la facciamo. Vediamo se domani l’Italia ha un presidente che ci accompagni per i prossimi sette anni. L’obiettivo non era abbattere Marini ma eleggere un presidente della Repubblica che rappresenti gli italiani”. Matteo Renzi, arrivato a Roma, risponde così ai giornalisti che lo hanno atteso alla stazione Termini di Roma. Interpellato se ci sia stata una spaccatura dentro il partito ha risposto: “Mi sembra evidente che ci sia stata una spaccatura dentro il Pd, speriamo che domani la superiamo”. Alla domanda se ci sarà un incontro con Bersani già stasera, Renzi ha risposto negativamente: “Stasera no di certo, domani mattina ci saranno degli incontri ed è naturale che ce ne sarà uno con Bersani e con tutto il gruppo dirigente del Pd’’.
20.23 – Pdl: “No al rinvio della quarta votazione”
I capigruppo del Pdl del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Renato Brunetta, esprimono la loro contrarietà ad ogni ipotesi di slittamento della quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. E’ quanto si legge in una nota congiunta firmata da Renato Schifani e da Renato Brunetta. No a “manovre dilatorie” del Pd.
19.48 – Il Pd chiede rinvio di qualche ora della quarta votazione
Il Pd ha chiesto uno slittamento di qualche ora della 4/a votazione per l’elezione del presidente della repubblica, prevista per venerdì pomeriggio. Lo si è appreso da fonti parlamentari che precisano come la richiesta del Pd sarà esaminata dalla capigruppo convocata domani che potrebbe anche optare per uno slittamento a sabato.
19.38 – Tabacci: “Bersani colga l’apertura di Grillo su Prodi”
“L’apertura, pur tra mille distinguo, di Beppe Grillo a Romano Prodi per il Quirinale è finalmente un segnale che il Movimento 5 Stelle intende entrare nel gioco democratico del Paese e iniziare ad assumersi le responsabilità che inevitabilmente spettano ad una forza che ha il 25% dei consensi. E’ un’evoluzione che interpella il centrosinistra e merita qualche attenzione”. E’ quanto afferma in una nota Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico.
19.26 – Domani assemblea dei grandi elettori Pd, ipotesi primarie interne
Si riunirà domani mattina, alle 8, l’assemblea dei Grandi Elettori del Pd. L’ipotesi che sta prendendo piede al vertice del partito è di scegliere il candidato alla presidenza della Repubblica attraverso una consultazione, a voto segreto, sulla base della proposta di nomi che sarà avanzata da Pier Luigi Bersani. Una sorta di “primarie” interne tra i Grandi Elettori che però preoccupa non pochi nel partito, che temono che la consultazione possa diventare una ‘contà tra i favoriti.
19.21 – Renziani: “Prima scelta Chiamparino, seconda Prodi”. L’area renziana del Pd è orientata a proporre come ‘prima scelta’ per il Quirinale il nome di Sergio Chiamparino, ex sindaco democrat di Torino. Altrimenti si orienteranno su Romano Prodi. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari del Pd vicine a Matteo Renzi.
19.20 – I risultati della seconda votazione: 418 bianche, 230 voti a Rodotà
Fumata nera nella seconda votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Nessun candidato ha raggiunto il quorum. Le schede bianche sono state 418, Stefano Rodotà ha ottenuto 230 voti, seguito da Sergio Chiamparino che con 90 voti a favore che raddoppia le preferenze rispetto alla prima votazione. Qualche voto in memo per Stefano Rodotà nella seconda votazione per il presidente della Repubblica. Ne aveva 240 nella prima votazione, ne ha avuti 230 nella seconda. Sale invece l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Al primo scrutinio ha avuto 41 voti, nel secondo sono diventati 90. La terza votazione per l’elezione del capo dello Stato inizierà domani mattina alle dieci nell’Aula della Camera. Poco prima, alle 9.40, si terrà la conferenza dei capigruppo.
Questi i risultati della seconda votazione. – Presenti e votanti 948 – Rodotà 230 – Chiamparino 90 – D’Alema 38 – Marini 15 – Mussolini 15 – Prodi 13 – Bonino 10 – Di Caprio 9 – Sibilia 7 – Bindi 6 – Severino 5 – Berlusconi 4 – Bersani 4 – Finocchiaro 4 – Napolitano 4 – Merlo 3 – Castagnetti 2 – Cucuzza 2 – Palmieri 2 – Sabelli Fioretti 2 – Santanchè 2 – Santo Versace 2 – voti dispersi 41 – bianche 418 – nulle 14.
18.59 – Renzi in serata arriverà a Roma
E’ previsto per stasera l’arrivo di Matteo Renzi a Roma. Il sindaco dovrebbe partire in treno per la Capitale appena conclusi alcuni impegni in Palazzo Vecchio. Renzi dovrebbe poi vedersi a cena con i parlamentari a lui vicini.
18.51 – Fumata nera anche per la seconda votazione
Come era nelle previsioni anche la seconda votazione per l’elezione del presidente della Repubblica si è conclusa con un nulla di fatto. Nessun candidato, al termine dello spoglio, ha raggiunto il quorum.
18.49 – Rodotà, ma è Maria Luisa
Rodotà, Rodotà Stefano, Rodotà… Maria Luisa. La sequenza dei voti per il giurista candidato al Quirinale dal Movimento 5 stelle viene interrotta da un Rodotà accompagnato però dal nome Maria Luisa. Un lapsus forse di chi voleva indicare la giornalista Maria Laura, figlia di Stefano Rodotà.
18.36 – Voti dispersi a Trapattoni, Rocco Siffredi, De Caprio, Forlani, Sofia Loren, Cucuzza
Fioccano i voti sparsi, e quindi dispersi, nel corso della seconda votazione per l’elezione del Capo dello Stato. Si va da Trapattoni a Rocco Siffredi, che strappa anche una risata a un’Aula altrimenti distratta. A metà scrutinio ottiene una manciata di voti poi Sergio De Caprio, conosciuto come Capitan Ultimo e famoso per aver arrestato Totò Riina. Due voti anche al momento a Arnaldo Forlani e a Mussolini mentre Daniela Santanchè, Gianfranco Fini, Michele Cucuzza, Fiorello e Sofia Loren ottengono un voto.
18.35 – Bersani: “Si apre fase nuova, Pd avanzerà una sua proposta”
“Bisogna prendere atto di una fase nuova”. Lo dice Pier Luigi Bersani. “A questo punto – aggiunge – penso tocchi al Partito democratico la responsabilità di avanzare una proposta a tutto il Parlamento. Questa proposta sarà, come nostro costume, decisa con metodo democratico nell’assemblea dei nostri grandi elettori”.
18.18 – Grillo: “Rodotà fino alla quarta votazione”
Il M5S porterà avanti il nome di Stefano Rodotà fino alla quarta votazione. Lo ha annunciato Beppe Grillo a Trieste.
18.12 – Bersani: “Renzi? Nessun problema a incontrarlo”
“Se vedo Renzi? Lo leggo. Non mi risulta. Ma non ho nessun problema a incontrarlo”. Lo dice Pier Luigi Bersani ai cronisti alla Camera che gli chiedono se vedrà Matteo Renzi che dovrebbe venire a Roma tra oggi e domani.
18.10 – Bersani: “Vedrete che una soluzione si troverà”
“Vedrete che si troverà una soluzione. Marini? Riuniremo l’assemblea dei grandi elettori e vedrete che la soluzione si troverà”. Così Pier Luigi Bersani assicura ai giornalisti che si troverà una via d’uscita per eleggere il Presidente della Repubblica.
18.04 – Iniziato lo scrutinio della seconda votazione
E’ iniziato lo scrutinio della seconda votazione. Si moltiplicano le schede bianche in linea con quanto annunciato da Pd, Pdl e Scelta Civica. Anche per questo è stata una seconda votazione “lampo”. La chiama dei Grandi elettori è infatti terminata a poco meno di due ore e mezzo dall’inizio e ora parte lo spoglio delle schede. La rapidità è dovuta alla scelta di votare scheda bianca da parte di Pd e Pdl.
17.48 – Renzi: “E’ evidente che Marini è saltato”
“A questo punto è evidente: Marini è saltato”. Così il sindaco di Firenze ha risposto ai giornalisti a margine di una iniziativa in Palazzo Vecchio a Firenze”.
17.47 – Renzi presto a Roma
Matteo Renzi si prepara ad andare a Roma, dove probabilmente incontrerà i parlamentari a lui vicini, ma non è in programma un incontro con Bersani: “Non credo proprio. Sono qui a lavorare”, ha detto rispondendo ad una domanda su questa eventualità. Inoltre, secondo quanto appreso, il “Rottamatore” non è stato cercato da Bersani. “Quella di stasera era un’ipotesi – ha poi aggiunto riferendosi ai tempi in cui potrebbe raggiungere Roma – ma penso sia più probabile e più utile domani mattina”. “Oppure – ha detto Renzi – si può anche fare le cose per telefono, come fino ad ora…”.
17.33 – Bersani “sonda” Marini, ma il candidato per ora resta
Pier Luigi Bersani, a quanto si apprende da fonti parlamentari, avrebbe “sondato” Franco Marini per capire se, alla luce della prima votazione, l’ex presidente del Senato aveva intenzione di ritirarsi. Ma Marini per ora avrebbe escluso un passo indietro, convinto di potercela fare, con il sostegno del Pdl, dalla quarta votazione.
17.24 – Renzi in arrivo a Roma, incontro con Bersani
Matteo Renzi nel tardo pomeriggio prenderà un treno per Roma. Secondo quanto riferiscono fonti del suo staff, il sindaco in serata dovrebbe vedere il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, per trovare una soluzione sulla scelta del presidente della Repubblica.
17.20 – Gasparri: “Marini ha ancora potenzialità positive”
“Credo che Marini abbia ancora potenzialità positive”: così il vicepresidente del Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, dopo la fumata nera del primo voto.
17.17 – Vendola: “Ascoltare la gente o c’è cortocircuito”
“Penso che ci sia uno straordinario orientamento tra gli elettori” del Pd. “Il disorientamento non è tra gli elettori, non è tra la nostra gente. Quando gli stati maggiori non hanno una relazione forte con gli eserciti succede qualcosa di grave: un cortocircuito”. Così Nichi Vendola, conversando con i cronisti a Montecitorio.
17.21 – Marini non ha intenzione di fare passi indietro
Franco Marini non avrebbe nessuna intenzione di fare al momento un passo indietro. Nonostante al primo scrutinio per l’elezione del prossimo Capo dello Stato abbia raccolto solo 521 voti, l’ex presidente del Senato avrebbe spiegato al cerchio più ristretto dei suoi sostenitori in Parlamento di voler restare in pista. Marini avrebbe riferito di avere avuto rassicurazioni da Silvio Berlusconi che il Pdl non appoggerà altri candidati. Per questo non esclude ancora di potercela fare dalla quarta votazione – quando per essere eletto i voti necessari sono 504 – a meno che non sia il Pd a scegliere di cambiare strategia.
16.55 – Record di franchi tiratori resta a Vassalli
Franco Marini è stato bocciato nell’urna da un alto numero di franchi tiratori. Ma può consolarsi: il record negativo resta ancora quello di Giuliano Vassalli nel 1992. 151 voti sono quelli che sono mancati a Marini per raggiungere il quorum dell’elezione. Vassalli, candidato socialista frutto di un accordo dc-psi dopo la bocciatura di Arnaldo Forlani, mancò l’obiettivo per 157 voti: ne servivano 508, ne arrivarono solo 351. Alla fine fu eletto Oscar Luigi Scalfaro, a larghissima maggioranza (672 voti su 1002).
16.52 – Il Psi nella seconda votazione sosterrà Emma Bonino
“Nella seconda votazione il Psi sosterrà Emma Bonino. Lo dichiara il segretario del Psi Riccardo Nencini, che prosegue: “Proveremo a convincere i grandi elettori della bontà di questa scelta e non ci stancheremo di ricercare un punto di equilibrio che coinvolga una larga maggioranza parlamentare. Spetta a Italia Bene Comune indicare in modo chiaro ed aperto i prossimi passi”, conclude.
16.42 – Bersani non risponde alla prima chiama
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani non ha risposto alla prima chiama della seconda votazione per l’elezione del presidente della Repubblica che si sta svolgendo nell’Aula della Camera.
16.19 – Da Pd scheda bianca fino alla terza votazione, domani assemblea dei grandi elettori
Il Pd voterà scheda bianca anche alla terza votazione e riunirà l’assemblea dei grandi elettori, richiesta a gran voce da varie aree del partito già per stasera, solo domani quando, alla vigilia della quarta votazione, si deciderà se andare avanti sul nome di Franco Marini o optare per un altro nome. Sarebbe questo l’orientamento emerso dall’ufficio di presidenza mentre si moltiplicano boatos e rumors sulla strategia da seguire. Pier Luigi Bersani, a quanto si apprende, vorrebbe confermare, anche alla quarta votazione, Franco Marini ma anche tra i suoi comincia a farsi largo l’idea di cambiare candidato e i nomi che girano in queste ore sono sempre gli stessi: Massimo D’Alema anche nell’ottica di confermare l’intesa con Pdl, Lega e Scelta Civica, Romano Prodi per puntare, invece, su un nome simbolo per il centrosinistra o personalità come Sergio Mattarella o Sabino Cassese. Ma la scelta è complessa ed è probabile che un vertice tra i big del partito si svolga già stasera.
16.19 – Velina Rossa: “Voci su candidatura Mario Draghi”
“Negli ambienti parlamentari, e soprattutto in quelli istituzionali e politici, corre una voce insistente che circolava ieri sera che, di fronte all’eventuale venir meno della candidatura Marini – scrive la Velina Rossa – vedrebbe il presidente della Bce Mario Draghi accettare la candidatura per il Quirinale data la grave situazione politica ed economica dell’Italia”.
16.06 – Vendola: “Bersani? Ha paura di vincere”
“Perché Bersani ha fatto tutto questo? Perché ha paura di vincere…”. Il leader di Sel Nichi Vendola, intercettato dai cronisti in Transatlantico, commenta ‘l’affondò di Bersani sulla candidatura Marini citando il film di Andò “Viva la libertà” in cui il protagonista, uomo politico, parla appunto della paura di vincere. “E’ inaccettabile – aggiunge – che chi ha il boccino nelle mani per eleggere il presidente della Repubblica poi decida di passarlo nelle mani di Berlusconi”.
16.06 – Alfano: “Marini ha superato la maggioranza assoluta”
“Questa mattina Franco Marini candidato del Pd a noi posto e da noi lealmente votato, pur non raggiungendo il quorum dei due terzi previsto dalla Costituzione per i primi tre scrutini ha comunque superato la maggioranza degli aventi diritto al voto”. Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano, in merito all’elezione del Capo dello Stato.
16.04 – Alfano: “Pd scheda bianca? Cerchi una soluzione idonea”
“Il Pd comunica di votare scheda bianca alla seconda e alla terza votazione. Ne prendiamo atto e invitiamo tutti a impegnare questo tempo per individuare la soluzione più idonea per eleggere il capo dello Stato alla quarta votazione”. Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano.
15.43 – Al via alla Camera la seconda votazione
Al via, alla Camera, la seconda votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Anche il secondo scrutinio richiede la maggioranza dei due terzi dell’Assemblea.
15.29 – Pezzopane: “Ho votato Rodotà secondo coscienza”
“Ho votato Rodotà secondo la mia coscienza, non potevo tradire la mia gente, stima e rispetto per Marini, necessario cambiamento vero”: così scrive su Twitter la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, capolista in Abruzzo alle ultime elezioni e unica rappresentante abruzzese del suo partito a Palazzo Madama. Franco Marini, in lista con lei, non è stato eletto.
15.29 – Ciocca (Comunisti Italiani) ha votato per Hack, ora Rodotà
“Dalla seconda votazione Salvatore Ciocca del Pdci, delegato della Regione Molise, che alla prima votazione ha indicato Margherita Hack, voterà per Stefano Rodotà.” Lo rende noto l’ufficio stampa del Pdci.
15.23 – Rodotà: “Ringrazio i grandi elettori e chi sostiene la mia candidatura”
“Ringrazio sinceramente i grandi elettori che mi hanno votato. Ringrazio allo stesso modo i molti che diversamente e con generosità stanno sostenendo la mia candidatura”. Lo ha detto all’Ansa Stefano Rodotà.
15.21 – Andreotti manca per la prima volta
Novantaquattro anni,7 volte presidente del Consiglio, presente in Parlamento dalla Consulta e poi dall’Assemblea costituente e in tutte le legislature, oggi Giulio Andreotti è stato assente per la prima volta dalle elezioni per il Presidente della Repubblica. Il “testimone” è passato a Emilio Colombo,93 anni, oggi l’unico costituente presente nell’assemblea e il più anziano tra i grandi elettori a votare. Colombo è stato anche, insieme a Monti, l’unico senatore a vita ad esprimere il suo voto.
15.05 – Civati: “Al Pd serve una nuova linea: si chiama Prodi”
“Quello che vedo è scheda bianca alla prossima votazione e poi una nuova linea per il Pd: una linea che ha un nome e si chiama Prodi”. Così Beppe Civati commenta il risultato della prima votazione per il presidente della Repubblica. Civati ha votato Rodotà “ma non credo che possa ancora crescere” afferma.
14.59 – Pisicchio (Centro Democratico): “Votiamo Marini alla quarta votazione”
“Il candidato Marini ha superato il 50% dei grandi elettori che superano il quorum necessario dopo la terza votazione. Dunque ha diritto di essere il candidato presidente della Repubblica nella quarta votazione”. Così Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto ed esponente di Cd, parlando con i cronisti a Montecitorio.
14.54 – Fratelli d’Italia: “Il nostro candidato è il capitano Ultimo”
“Un nome forte, credibile e unificante per il Quirinale. Il candidato di Fratelli d’Italia è Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo”. Lo scrive su Twitter il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
14.53 – Il Pd voterà scheda bianca al secondo voto
Alla seconda votazione per l’elezione del presidente della Repubblica il Pd voterà scheda bianca. Lo hanno stabilito gli uffici di presidenza dei gruppi parlamentari democratici di Camera e Senato.
14.49 – Grillo: “Rodotà sarebbe acclamato per plebiscito”
“Gargamella ha inseguito i puffi resenti in sala per convincerli a votare l’ex democristiano Marini, candidato dal Pdl, invece di Rodotà, che sarebbe acclamato dagli italiani per plebiscito”. Così Beppe Grillo sul suo blog.
14.43 – Alessandra Moretti (Pd): “Ho votato scheda bianca”
“Nella prima votazione per il Presidente della Repubblica, questa mattina, ho votato scheda bianca”. Così Alessandra Moretti, deputato del Pd, commenta l’esito della prima votazione parlamentare per il Quirinale. “Non ho scritto alcun nome perchè ritengo che la scelta non debba essere individuale – spiega – fatta sulla base di preferenze personali, ma debba essere condivisa il più possibile nel partito e nella coalizione di centro sinistra”.
14.40 – La Lega non parteciperà al secondo e al terzo voto
La Lega Nord ha deciso di non partecipare alla seconda e terza votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Lo ha reso noto, al termine della riunione dei gruppi, Massimo Bitonci. “Abbiamo deciso di riprendere alla quarta votazione perché è evidente che ora non si riesca ad arrivare alla maggioranza dei due terzi”, spiega Bitonci. “Decideremo cosa fare domani all’assemblea congiunta dei nostri gruppi insieme al segretario Maroni – conclude – Vogliamo che il non voto non venga strumentalizzato”.
14.39 – Scelta Civica orientata ad astenersi
Scelta Civica è orientata ad astenersi al secondo scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. Lo hanno riferito diversi senatori e deputati “montiani” dopo che nel primo voto Franco Marini non ha raggiunto il quorum richiesto per essere eletto Presidente della Repubblica.
14.36 – Gasparri: “La prossima votazione sarà di transizione”
“La prossima votazione sarà probabilmente di transizione. Mi sembra difficile che da qui alle 15:30 possa maturare un’intesa con un quorum così alto”. Lo ha detto il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri (Pdl) commentando il voto di oggi alla Camera per eleggere il presidente della Repubblica.
14.36 – Palermo (Pd-Svp): “Ho votato scheda bianca per il capo dello Stato”
Il senatore Pd-Svp Francesco Palermo ha votato scheda bianca alla prima votazione per eleggere il capo dello Stato. Lo ha confermato il suo portavoce.
14.35 – Esposito (Pd): “La mia lealtà è finita, voterò Chiamparino”
“L’indicazione del Pd per la seconda e terza votazione del Capo dello Stato è scheda bianca. La mia lealtà è finita, voterò Sergio Chiamparino”. Lo afferma all’Ansa il senatore piemontese del Pd Stefano Esposito.
14.35 – Pdl verso scheda bianca al secondo voto
Il Pdl, a quanto si apprende, sarebbe orientato a votare scheda bianca al secondo scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. La votazione inizierà alle 15:30. La decisione sarà presa nel corso di un incontro tra il cavaliere e i big del partito.
14.32 – Veltroni: “Insistere su Marini sarebbe un grave errore”
“Il risultato della prima votazione per il presidente è talmente chiaro che insistere su questa strada sarebbe un grave errore”. Così Walter Veltroni, raggiunto telefonicamente, valuta l’esito del primo voto su Franco Marini.
14.31 – I risultati del primo scrutinio per l’elezione del capo dello Stato
Questi i risultati ufficiali della prima votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. – Presenti e votanti 999 – Marini 521 – Rodotà 240 – Chiamparino 41 – Prodi 14 – Bonino 13 – D’Alema 12 – Napolitano 10 – Finocchiaro 7 – Cancellieri 2 – Monti 2 – disperse 18 – bianche 104 – nulle 15.
14.29 – Puppato: “Ho votato Rodotà”
“Non ho votato per Marini, ero indecisa tra scheda bianca e Rodotà, alla fine ho votato Rodotà”: lo dice Laura Puppato, senatrice del Partito Democratico, al programma di Radio2 “Un Giorno da Pecora”.
14.29 – Il Parlamento in seduta comune tornerà a riunirsi alle 15.30
Non avendo eletto il Capo dello Stato, il Parlamento in seduta comune dovrà tornare a riunirsi questo pomeriggio. L’Assemblea è convocata alle 15.30.
14.28 – Orlando (Pd): “Meglio ricontarsi quando avremo le idee chiare”
“Se abbiamo un colpo di genio in due ore, si può convergere su un altro. Ma siccome non ne abbondano, non credo”. Così risponde Andrea Orlando (Pd), a chi lo interpella in Transatlantico. “Meglio ricontarsi quando avremo le idee chiare”.
14.26 – Il Pd valuta se votare scheda bianca
Il Pd, riunito in questo momento nell’ufficio di presidenza, sta valutando, a quanto si apprende da fonti democratiche, se votare scheda bianca nella seconda votazione.
14.23 – Casini: “E’ un gran casino”
“E’ un gran casino”. Così Pier Ferdinando Casini commenta l’esito del voto per l’elezione di Franco Marini. “Chi vivrà vedrà”, risponde il leader Udc ai giornalisti che gli chiedono che cosa succederà adesso.
14.22 – Scelta Civica incerta: scheda bianca o nuovo nome?
C’è ancora incertezza dentro Scelta Civica su come votare dopo che Franco Marini non ha ottenuto il quorum per l’elezione a presidente della Repubblica. “Non abbiamo ancora deciso”, spiega Andrea Olivero, coordinatore di Sc. Fra le ipotesi, spiegano fonti del partito, votare “scheda bianca” in attesa di “nuove proposte”, ma c’è anche chi chiede che il partito voti un “proprio candidato”. Nel partito, tra l’altro, diverse fonti riferiscono di una ventina di ‘franchi tiratorì sull’ex presidente del Senato.
14.22 – Fico: “Inciucio B&B ha perso il primo appello”
“Al primo appello l’inciucio di Bersani e Berlusconi ha perso”. Così Roberto Fico, deputato del M5S, commenta l’esito della prima votazione per il presidente della Repubblica. “Noi staremo con Rodotà. I segnali che ci arrivano sono i voti in più che ha preso”. Più dei 208 di M5S più Sel.
14.22 – Marini si ferma a quota 521, 240 per Rodotà
Franco Marini non ce la fa a essere eletto presidente della Repubblica alla prima votazione e si ferma a quota 521. Secondo Stefano Rodotà con 240 voti, terzo Sergio Chiamparino con 41 preferenze. I grandi elettori hanno anche espresso 14 voti a favore di Prodi, 13 per Emma Bonino, 12 voti per Massimo D’Alema, 10 per Napolitano, 7 per Finocchiaro,2 per la Cancellieri e altrettanti per Monti. Le schede bianche sono state 104, le nulle 15. I voti dispersi 18.
14.21 – Famiglia Cristiana: alla seconda votazione il Pdl si asterrà
Secondo la diretta Twitter di Famiglia Cristiana il Pdl annuncia che alla seconda votazione si asterrà e non voterà Marini.
14.18 – Vendola: “Sel continuerà a votare per Rodotà”
“Se non ci sono novità. Sel continuerà a votare per Rodotà. E la novità può essere che il Pd fermi la giostra”. Lo afferma Nichi Vendola.
14.18 – Orfini: “Marini out, trovare una soluzione diversa”
“Marini non è passato. A questo punto bisogna fermarsi e trovare una soluzione diversa. Insistere sarebbe impensabile”. Lo afferma Matteo Orfini (Pd) su Twitter.
14.06 – Voti al conte Mascetti, Veronica Lario e Franco Marino
Potrebbe essere stato un parlamentare burlone fiorentino, sicuramente un cinefilo, chi stamani per il Quirinale ha inserito nell’urna la scheda con il nome di Mascetti, l’indimenticabile conte Lello impersonato da Ugo Tognazzi in Amici miei, il film di Monicelli girato nel 1975 a Firenze. E’ il conte Lello Mascetti a usare il termine “supercazzola”, investendo la vittima della burla con una raffica di parole incomprensibili. Altri voti dispersi o nulli sono andati a Veronica Lario, Mara Carfagna (che è ineleggibile in quanto under 50) e all’inesistente (tra i politici) Franco Marino.
14.04 – Applauso in Aula quando è stata raggiunta quota 504
Un timido applauso è scattato nell’aula della Camera quando i voti in favore di Franco Marini hanno raggiunto il numero di 504: una cifra ben inferiore al quorum richiesto nelle prime tre votazioni (670), ma sufficiente dal quarto scrutinio in poi.
14.01 – A Rodotà più voti di quelli di Cinque Stelle e Sel
Stefano Rodotà prende più voti di quelli dei grandi elettori dei Cinque Stelle che lo hanno candidato e di Sinistra e Libertà che ha dichiarato il proprio sostegno. Rodotà ha avuto 240 voti, 32 in più.
13.51 – Civati (Pd): “Ho votato Rodotà in linea con gli elettori del Partito Democratico”
“Ho votato Rodotà e penso di essere in linea con i tanti elettori del Pd e spero ci sia una seconda occasione per fare una riflessione. Se sarà eletto Marini subito si aprirà nel Pd una discussione di tipo congressuale altrimenti si aprirà una discussione che tenga conto di quello che succede”. Lo ha detto Giuseppe Civati del Pd al TgLa7.
13.51 – Piazza Montecitorio applaude per il mancato quorum a Marini – Alla notizia del mancato raggiungimento del quorum per l’elezione di Franco Marini al Quirinale, durante il primo scrutinio, i manifestanti che a piazza Montecitorio sostengono la candidatura di Stefano Rodotà sono scoppiati in un applauso e hanno ripreso a scandire in coro il nome del costituzionalista appoggiato dai Cinquestelle. In piazza, oltre ai grillini, ci sono esponenti del popolo viola e militanti del Pd in dissenso con la scelta di Bersani.
13.46 – FRANCO MARINI NON RAGGIUNGE QUORUM – Franco Marini non ha raggiunto il quorum per l’elezione del presidente della Repubblica. A scrutinio ancora in corso i voti che non sono andati a Marini hanno superato quota 335. A questo punto Marini non può più raggiungere la maggioranza dei due terzi, pari a 672 su 1007 grandi elettori.