“Precisazione. Io ho votato Pd, per l’ultima volta. Credevo di votare Pd e invece stavo votando Pdl.” E’ in questo tweet di DonkeyXote che si condensano le ragioni della protesta di noi, elettori di centrosinistra, nei confronti dell’inciucio che potrebbe portare Marini a essere eletto Presidente della Repubblica, grazie ad un accordo Pd-Pdl. E, per fortuna, non siamo soli. Anche all’interno stesso del Pd ci sono persone che – come Civati, Renzi e Scalfarotto – chiedono un ripensamento.
Possibile che Bersani non si accorga che la dichiarazione di Berlusconi “Marini, lo conosciamo da tempo” insieme a quel suo ghigno, sono la fotografia della situazione di questo Paese che, per colpa di incicuci come questo, continua a mantenere in vita da vent’anni il Cavaliere nero?
Ma forse è probabile che il Pd sia già morto, come spiega Gilioli, ed è per questo che sia caduto in questo trappolone.
Leggendo in rete la protesta che sta montando, ci si rende conto che Nanni Moretti è stato troppo facile profetaquando all’inizio del duemila già gridava: “con questi dirigenti non vinceremo mai“.
Perchè questa volta una via di uscita c’era, fornita su un piatto d’argento dal Movimento Cinque Stelle: 9 nomi da discutere, non da “prendere o lasciare” ma, come sempre è stato in tutte le elezioni presidenziali in Italia, utili per avviare una trattativa. Se non si vuole convergere su Rodotà (che insieme a tantissimi altri cittadini stiamo proponendo con un appello), si consideri un’altra delle personalità proposte, oppure si proponga un candidato con le stesse caratteristiche di alto profilo e, soprattutto, di non provenienza dalle file della casta politica. Perchè si è avviata una trattativa politica con il Pdl e non con il Movimento Cinque Stelle?
E’ questo che abbiamo spiegato ieri sera davanti al Capranica, mentre i parlamentari del PD decidevano la loro eutanasia (e con loro quella di tutto il centrosinistra).
Ed è questo che ripeteremo oggi, alle 13 davanti a Montecitorio, invitando tutti i cittadini che hanno a cuore la salvezza della nostra democrazia di ripetere come un mantra #nonlofate e, se per caso non venissimo ascoltati, #nonvivotiamopiù.