Un nuovo caso di violenza sessuale su una minore a New Delhi. Proprio ieri, nello stato dell'Uttar Pradesh, era stata seviziata e strangolata un'altra giovanissima, trovata morta in una discarica di Aligarh. E intanto nelle due città scoppiano le proteste
Una bambina di 5 anni sta lottando tra la vita e la morte dopo essere stata rapita e stuprata per due giorni da un vicino di casa 22enne a New Delhi. Rn Bansal, direttore dell’ospedale dove è stata ricoverata la piccola, afferma che le sue condizioni sono critiche in seguito a “una barbara violenza sessuale”. La bambina è stata tenuta senza acqua e senza cibo per due giorni nell’appartamento dell’uomo, nello stesso condominio dove vive la sua famiglia. La piccola, ha raccontato Bansal, aveva ferite sulle guance, sulle labbra, lividi sul collo e “quando è stata ricoverata aveva la febbre e la pressione sanguigna era ben al di sotto dei livelli normali”.
Alcune decine di persone, tra cui molte donne, si sono radunate davanti alla struttura ospedaliera costringendo la polizia a intervenire per evitare disordini. La televisione privata Cnn Ibn ha mostrato le immagini di un agente che maltrattava due dimostranti all’ingresso dell’ospedale. L’emittente riferisce che il poliziotto è stato sospeso. La folla di dimostranti ha anche aggredito un politico locale giunto per una visita.
Il dramma di New Delhi si aggiunge a quello della piccola di 6 anni trovata morta strangolata nello Stato dell’Uttar Pradesh (India settentrionale). L’autopsia ha confermato che anche in questo caso c’è stata violenza sessuale. Il corpo della bimba era stato trovato ieri mattina in una discarica della città di Aligarh. L’episodio ha provocato la rabbia degli abitanti della zona che sono scesi in strada per protestare contro la polizia che non aveva creduto alla denuncia di scomparsa presentata dai familiari. Nel pomeriggio le forze antisommossa dell’Uttar Pradesh sono intervenute per disperdere con la forza i dimostranti. Diverse donne, tra cui la madre della vittima, sono state prese a bastonate come ha mostrato un video di una tv privata.
Souad Sbai, giornalista e presidente di Acmid Donna (Associazione della comunità marocchina delle donne in Italia) ha detto: “Ancora una volta la comunità internazionale tace clamorosamente su ciò che sta accadendo in India. Non passa giorno che una donna o una bambina venga stuprata, seviziata e uccisa. E’ arrivato il momento di denunciare una volta per tutte che l’India è un Paese in cui vige un’indiscriminata violazione dei diritti umani, in cui le donne sono bersagli facili da colpire e lo stupro diventa quasi pratica abituale, anche quando si tratta di bambine piccolissime”. Conclude Sbai: “Mi attiverò oggi stesso come Acmid Donna per portare la questione all’attenzione dell’Unione Europea attraverso i nostri rappresentanti e all’Onu tramite denuncia formale”.