In una fase di sfiducia nelle istituzioni ciò che dovrebbe cercare di fare ciascun deputato è lavorare per recuperare la credibilità del parlamento.
Evidentemente c’è chi non ha ancora capito l’aria che tira e ritiene di abusare del suo voto giocando con i nomi, come al bar o fra gli amici.
Chi ha indicato come presidente della Repubblica Valeria Marini, Rocco Siffredi, Giovanni Trapattoni e altri non si è comportato come un designato, un eletto perché migliore, ma come una persona che abusa del suo ruolo profanando la sua funzione di deputato con ironie fuori luogo, come i bulletti a scuola che non avendo nulla da dire sulla lezione devono comunque dimostrare a sé stessi di esistere.
In ogni caso i candidati fuori rosa che sono stati indicati sono comunque mille volte migliori di chi per spregio delle istituzioni li ha scritti, nel suo atto di coraggio, protetto dall’anonimato.