Contro la vergogna di un Presidente dell’Inciucio, e del Salvacondotto per il Caimano, la lotta ricomincia.

Non lasciamo disperdere il potente soffio di indignazione che ha percorso il paese, e che si sta allargando, di fronte a un Pd che rifiuta di votare Stefano Rodotà, che avrebbe avuto una larghissima maggioranza, e preferisce accordarsi col putiniano di Arcore. Che pur di non votare Rodotà, che è stato presidente del Pds, da cui il Pd è nato, preferisce votare insieme a Gasparri e Brunetta, Santanchè e Scilipoti, oltraggiando e tradendo i propri elettori.

Scendiamo in piazza oggi, e diamo vita da domani a centinaia di “club AltraItalia”, di comitati “Realizzare la Costituzione”, di “circoli AltraPolitica”, di meet-up “Ora basta!”, di tutte le possibili forme auto-organizzate, che si sommino a quelle già esistenti e facciano sinergia, perché la rivolta contro questa vergogna non resti semplicemente morale, diventi un progetto politico inarrestabile, con Rodotà, con la Fiom, col M5s che ha dimostrato di non essere affatto il movimento della semplice negazione ma di una lucida e coerente capacità propositiva.

La maggioranza degli italiani vuole voltare pagina, vuole mettere la parola fine al quasi ventennio del buio e delle macerie, dell’impoverimento e della corruzione ormai smisurata. Basterà non disperdere le forze, non rassegnarsi. La vera lotta comincia ora.

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