I funzionari dell'intelligence sono stati convocati davanti al Senate intelligence committee per rispondere alle domande di democratici e repubblicani che vogliono sapere come Tamerlan Tsarnaev, il 26enne considerato il principale architetto dell’attentato, abbia potuto agire indisturbato nonostante fosse già stata segnalata la sua pericolosità
Scoppia il caso politico intorno all’attentato alla maratona di Boston. Funzionari dell’Fbi e della Cia sono stati convocati davanti al Senate intelligence committee per rispondere alle domande di democratici e repubblicani che vogliono sapere come Tamerlan Tsarnaev, il 26enne considerato il principale architetto dell’attentato, abbia potuto agire indisturbato nonostante fosse stata segnalata la sua pericolosità. Nel 2011, su richiesta delle autorità russe, Tamerlan fu interrogato dagli agenti dell’Fbi, che conclusero che il “ragazzo era pulito”. “Vogliamo capire cosa è davvero successo”, ha detto la presidente del Committee, la democratica Dianne Feinstein, che ha anche annunciato che la seduta, per ragioni di sicurezza, avverrà a porte chiuse.
Una prima dichiarazione ufficiale dell’Fbi, pubblicata poche ore dopo l’uccisione di Tamerlan in un conflitto a fuoco con la polizia giovedì scorso , spiega che le indagini condotte nel 2011 “non trovarono alcuna evidenza di attività terroristica”. Una richiesta di ulteriori informazioni al governo russo per approfondire le indagini, sottolinea l’Fbi, non ottenne risposta. La versione del Bureau non ha convinto il senatore repubblicano Lindsay Graham, che ha chiesto una migliore cooperazione anti-terrorismo tra Stati Uniti e Russia e una riscrittura delle leggi sulla privacy, per rendere più facili le indagini sull’attività in Rete di presunti terroristi. Graham punta il dito anche contro le falle del sistema di controlli Usa. Il viaggio di Tamerlan in Daghestan e Cecenia, nel 2012, non venne registrato dalle autorità americane perché il suo nome venne trascritto in modo errato nei documenti di viaggio.
Il governo americano ha intanto formalizzato le sue accuse nei confronti di Dzhokhar, l’altro fratello Tsarnaev incriminato per l’attentato di Boston, che giace ferito in modo grave in un ospedale di Boston. L’accusa è quella di uso e progettazione di armi di distruzione di massa. Se giudicato colpevole, Dzhokhar potrebbe essere condannato a morte. L’interrogatorio del ragazzo, che non può parlare a causa di una ferita alla gola e che risponde per iscritto alle domande dell’Fbi, è cominciatoda poco. Fonti giornalistiche hanno fatto trapelare alcuni dettagli dell’interrogatorio. Dzhokhar avrebbe escluso il coinvolgimento di gruppi terroristi internazionali nell’attentato, che sarebbe stato progettato e portato a termine principalmente sotto la guida di Tamerlan, preoccupato che “l’Islam fosse sotto attacco” e che i jihadisti dovessero reagire . Sempre fonti giornalistiche – Abc News – affermano che i due ragazzi avrebbero trovato le informazioni necessarie a costruire le bombe sul web.
Particolarmente interessante appare la dinamica del primo contatto ufficiale tra autorità americane e Dzhokhar Tsarnaev. Una trascrizione resa pubblica in queste ore afferma che nella stanza del Beth Israel Hospital di Boston dove si trova il presunto attentatore erano presentati in dieci: Tsarnaev stesso, il giudice, un impiegato del tribunale, due rappresentanti dell’ufficio dello US Attorney, tre avvocati della difesa, un giornalista e un dottore. L’udienza è iniziata con il dottore traumatologo, Stephen Odom, che ha chiesto a Dzhokhar: “Come si sente ? E’ in grado di rispondere a qualche domanda?”. La trascrizione afferma: “L’imputato fa cenno di sì”.
Dopo aver letto le accuse, a Dzhokhar sono stati letti i “Miranda Rights”, i diritti che spettano a un sospetto finito sotto custodia della polizia. Questo era un punto ancora controverso. In un primo tempo, l’Fbi aveva spiegato che i “Miranda Rights” non sarebbero stati concessi “per ragioni di sicurezza”. Le polemiche che ne sono seguite, soprattutto da parte dei gruppi per i diritti umani, devono aver fatto cambiare avviso. Dopo la lettura dei diritti dell’imputato, il giudice, Marianne B. Bowler, ha di nuovo chiesto: “Ha davvero capito quello che le ho detto sul suo diritto di restare in silenzio?” Tsarnaev ha di nuovo fatto cenno di sì col capo. La trascrizione si conclude con un’ultima domanda del giudice. “E’ in grado di procurarsi un avvocato?”. Questa volta il ragazzo ha fatto segno di no, e il giudice ne ha nominato uno d’ufficio.
La prossima udienza è fissata per il prossimo 30 maggio. Il processo, ha annunciato la Casa Bianca attraverso il portavoce Jay Carney, si terrà in una corte civile e non militare, come chiedevano a Barack Obama diversi politici repubblicani. Tsarnaev non verrà designato “enemy combatant”, come i militanti rinchiusi a Guantanamo, perché, ha spiegato Carney, “è un cittadino americano”. Il portavoce della Casa Bianca ha espresso piena fiducia nel sistema di giustizia civile Usa, affermando che “abbiamo una lunga storia nel perseguire con successo i terroristi e ottenere giustizia. Il presidente ha piena fiducia che questo processo possa funzionare anche in questo caso.”
Le indagini si stanno intanto concentrando su Katherine Russel Tsarnaev, la moglie americana di Tamerlan. L’avvocato della ragazza, Amato De Luca, ha spiegato che la sua cliente non ha ancora parlato con gli agenti federali e che è sempre rimasta completamente all’oscuro di quanto Tamerlan stava progettando. “Katherine lavora tra le 70 e le 80 ore alla settimana in una struttura sanitaria e non sospettava nulla – ha detto l’avvocato -. Mentre lei lavorava per sostenere la famiglia, Tamerlan restava a casa a curare la figlia”. Secondo De Luca, la donna avrebbe scoperto del coinvolgimento di Tamerlan nell’attentato dalla televisione.