Sono stati emessi inviti a dedurre nei confronti dell'ex presidente della provincia di Milano e di altri nove per l'acquisizione "scellerata" a un prezzo "sproporzionato" rispetto al valore reale di un pacchetto di azioni di Milano Serravalle-Milano Tangenziali da parte di Palazzo Isimbardi nel 2005
La procura della Corte dei Conti della Lombardia batte cassa. Sono stati emessi inviti a dedurre nei confronti dell’ex presidente della provincia di Milano, Filippo Penati, e di altri nove contestando un danno erariale di oltre 100 milioni di euro nell’acquisizione “scellerata” – a un prezzo ritenuto “sproporzionato” rispetto al valore reale – di un pacchetto di azioni di Milano Serravalle-Milano Tangenziali da parte di Palazzo Isimbardi nel 2005.
Le attività investigative, coordinate e dirette dal procuratore regionale Antonio Caruso, nonché dai sostituti procuratori Adriano Gribaudo e Luigi d’Angelo e condotte dalla Guardia di Finanza di Milano hanno consentito l’accertamento di un danno erariale connesso a una sopravvalutazione del prezzo unitario delle azioni acquisite dalla provincia, “ben al di sopra del reale valore di mercato” secondo gli inquirenti, nonché “un danno per il deprezzamento del controvalore del pacchetto azionario detenuto dal Comune di Milano nella stessa società”.
Tra i destinatari delle imputazioni erariali, spiega un comunicato stampa, “vi sono anche gli amministratori della società A.S.A.M. S.p.A., controllata dalla provincia, di cui l’ente locale si servì per il perfezionamento della compravendita delle citate azioni dal Gruppo Gavio“. Penati, in una nota rilasciata ieri sera, ha parlato di “grande stupore” per l’iniziativa della procura della Corte di Conti, sottolineando che “ha aspettato otto anni per conoscere le ragioni delle persone soggette ad indagine”.