Nel 2° giorno del I anno del II regno di Giorgio imperatore, nel momento in cui si guardano le macerie di un Paese maledetto che non sa scrollarsi di dosso un destino di dissoluzione, possiamo provare a come uscire dal buco nero della disperazione in un solo modo, ma so che non è quello verrà scelto perché il sistema democratico è antitetico al regno degli interessi loschi, al cui servizio si è messo, ormai da tempo, anche Napolitano che vuole passare alla Storia come il «presidente condiviso». Nello stesso giorno in cui lui benediceva urbi et orbi ladri e fannulloni assiepati al corral del parlamento, la Cassazione per non essere da meno rimandava sine die la decisione del trasferimento del processo di Berlusconi (Ruby) da Milano a Brescia, rimandando così lo stesso processo a data da destinarsi. Si poteva disturbare il nano mentre sta architettando con il re la salvezza sua in eterno e anche oltre? Tutti proni davanti a Giorgio II, principe inciuciante, che ha scaricato il Pd (ci voleva poco anzi niente) e ha sposato la tesi Berlusconi/Monti per un governo di fraintese.
La soluzione unica, la sola che potrebbe salvare il Paese, è che il Movimento 5Stelle prendesse l’iniziativa e proponesse al Pd pochi punti «fattibili», senza aspettare riforme stratosferiche, impegnandosi a stare insieme per circa un anno, il tempo delle riforme istituzionali: legge elettorale, riduzione del numero dei fannulloni parlamentari, abolizione del senato come è attualmente, abolizione drastica del rimborso elettorale, porre un tetto alle pensioni vergognose. A seguire: garantire un minimo vitale a chi sta morendo, porre in atto misure per il lavoro, esodati, potenziare fortemente la ricerca, ridurre le tasse sul lavoro e sulle imprese, abolire il programma degli F16, abbattere del 50% le spese militari, togliere ogni emolumento ai gruppi, ai giornali di partito, togliere la cittadinanza a chi evade le tasse, ripristino più drastica della legge sulla ineleggibilità, togliere il falso in bilancio, legge ferrea sulla corruzione, eliminazione degli appalti pubblici.
In questo modo si potrebbe avere un governo secondo il dettato delle ultime elezioni con un presidente del Consiglio fuori della mischia e i ministri, pochi, stringati, morigerati e presentabili presi dalla società civile. Questo Parlamento è indegno di fare parte di un governo perché non è stato capace di nominarlo, non è stato capace di eleggere un presidente della Repubblica, si è dichiarato fallito, decotto e impudente. Ora costoro non possono dettare legge. Io li ripudio, come ripudio Giorgio imperatore che ancora oggi non ha aspettato nemmeno che il Pd facesse la sua Direzione per nominare chi dovesse andare da lui per le consultazioni, segno che lo vuole fare fuori con le sue stesse mani. Berlusconi ringrazia e riserva un posto privilegiato a Giorgio II nel suo mausoleo di Arcore, accanto a Bondi e Ferrara.
Grillo ha sbagliato tutto: poteva, doveva, ci sarebbe riuscito. Ha cincischiato, ha urlato, ha streamingato, ha governato i suoi che non conosceva neppure, ha nominato presidenti dei gruppi incompetenti (e anche ignoranti), invece di dedicarsi a formare un gruppo omogeneo e agguerrito. Avrebbe dovuto fare nomi e proporre programmi di governo, messi in rete. Invece ha usato la rete a suo uso e consumo, senza democrazia e rispetto. Ha aspettato che i ladri e corrotti cadessero come pere marce, senza rendersi conto che quelli avrebbero impiccato anche la loro madre pur di stare a galla, riuscendoci con l’aiuto della Levatrice Napolitana. Ora Grillo ne paga le conseguenze come in Friuli, dove dimezza i consensi
E’ ancora in tempo, forse, se corresse dal Pd e dicesse: facciamo un programma minimale insieme e andiamo da sua maestà il Napolitano e gli diciamo: «Alt! Bellezza! Noi abbiamo la maggioranza. E’ la Democrazia, bolloccio! E’ la democrazia! Rassegnati! Berlusconi non governerà». L’Italia riparta e politicanti, politichetti e apprendisti inciucianti imparino dai loro errori. Così fan gli uomini e le donne seri.