Il giudice federale sembra orientato a propendere verso il Veba, il fondo dei metalmeccanici Uaw, nella disputa con Torino sul prezzo di acquisto del 3,3% di Detroit per cui gli americani chiedono quasi tre volte quanto della somma stimata dal Lingotto
Il giudice federale Donald Parson sembra orientato a propendere verso il Veba, il fondo del sindacato dei metalmeccanici Uaw, nella disputa con Fiat sul prezzo di acquisto di una quota di Chrysler in mano al fondo. Il giudice del Delaware, riporta la Reuters, ha indicato di favorire le argomentazioni del legale del Veba, Robert Hirth. “Sono orientato in questa direzione” ha detto Parson.
Fiat e il Veba si stanno scontrando da mesi sul prezzo di acquisto di una call option di Chrysler, una disputa che potrebbe influenzare il prezzo di acquisto totale da parte di Fiat dell’intera quota della società americana ancora in mano al Veba. Il Lingotto ha offerto 139,7 milioni di dollari per acquistare il 3,3% di Chrysler, mentre il Uaw ritiene che la quota valga almeno 342 milioni di dollari.
Il verdetto si avvicina proprio mentre Fiat si avvicina all’ottenimento di un finanziamento dalle banche per acquistare tutto il 41,5% della casa automobilistica americana in mano al sindacato. Fiat punta a un’intesa definitiva entro luglio e starebbe lavorando con le banche per un finanziamento da 3 miliardi di euro, con il quale finanziare l’acquisizione mantenendo gli attuali livelli di riserve di liquidità intatti per mantenere il rating.
Complessivamente, in base alle stime del Veba, però, la partecipazione dovrebbe valere 4,6 miliardi di dollari, anche se secondo i calcoli di Eric Selle, analista di JPMorgan la quota potrebbe costare a Fiat fra i 3 e i 4 miliardi di dollari. Secondo Selle, Torino ha la possibilità di coprire il costo usando asset di valore quali Ferrari e Maserati per assicurarsi un finanziamento da circa 2,9 miliardi di dollari. L’acquisizione è fondamentale per i piani di dell’ad di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, che punta alla fusione tra le due case, con la probabile quotazione negli Stati Uniti.