Nuova polemica (qui la prima parte) tra Marco Travaglio e Stefano Fassina circa l’evoluzione politica del Pd e le sue grandi contraddizioni. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano menziona due frasi di Enrico Letta, l’una risalente al 3 ottobre 2012, l’altra all’8 aprile 2012: entrambe incentrate sulla prospettiva di un’alleanza con Berlusconi. “Le aspettative dell’elettorato del Pd” – afferma Travaglio – “sono state tradite. Il M5S ha offerto al Pd una grande possibilità, candidando un esponente di centrosinistra come Rodotà”. Le parole del giornalista scatenano l’ira di Fassina, quando viene menzionata la bicamerale nel 1996 e si è arrivato a quello sbocco assolutamente prevedibile. “Sbocco non certo auspicato da Grillo, ma da lui previsto” – dichiara Travaglio – “perchè altrimenti non avrebbe candidato Rodotà”. E aggiunge: “Gli elettori del centrodestra vanno unicamente nella direzione di Berlusconi, anche se propone la dittatura del proletariato. Gli elettori del centrosinistra sono diversi e infinitamente migliori dei loro dirigenti, che fino a qualche tempo fa si sono trincerati dietro il loden di Monti”. “Che tristezza, Travaglio”, commenta Fassina. “Lo so, è triste”, risponde ironicamente il giornalista

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