Il Cavaliere: "Non ci sono problemi veri, non possiamo pretendere un accordo al cento per cento". Il leader M5S: "Mescolanza che sconfina nell'incesto". Letta questa mattina al Quirinale, poi l'incontro con Monti. Il sindaco di Firenze: "Il Pd voterà la fiducia. Ma se nn dovesse accadere ci sono le sedi per discutere, è prematuro parlare di espulsioni"
“Il governo Letta? Ammucchiata degna del miglior bunga bunga. Tutti passivi tranne uno. Un Mulino Bianco dell’Inciucio, con i partiti chiusi nel bunker, da cui usciranno incoronando Berlusconi presidente della Repubblica. Il tutto con la benedizione di televisioni strafallite”. Sono le parole, durissime, che Beppe Grillo scrive sul suo blog, in un post intitolato “la mescolanza”, pubblicato all’indomani del faccia a faccia tra i capigruppo M5S ed Enrico Letta. Intanto questa mattina, dopo la giornata di consultazioni, il presidente del Consiglio incaricato è stato a colloquio per due ore con Giorgio Napolitano. E, sul fronte politico, si registra l’apertura di Silvio Berlusconi: “Non mi pare che ci siano problemi veri o nodi da sciogliere. Non possiamo pretendere un accordo al cento per cento, ma siamo soddisfatti dell’atteggiamento positivo di Enrico Letta”. All’interno del Pd, invece, restano i mal di pancia sulla fiducia a un governo in coabitazione con il Cavaliere. Il lettiano Francesco Boccia minaccia espulsioni per i “dissidenti”, ma Matteo Renzi cerca la mediazione: “Credo che prima di decidere di non votare la fiducia sia necessario ascoltare il discorso di Letta in Parlamento, vedrete che alla fine il Pd voterà compatto. Se ciò non dovesse accadere, è comunque prematuro parlare di espulsioni. Ci saranno le opportune sedi per la discussione”.
IL POST DI GRILLO – “Il governo che sta nascendo – scrive Grillo – è un’ammucchiata degna del miglior bunga bunga, una mescolanza che sconfina nell’incesto, lettiana, che ha in sè il profumo di famiglia, da Mulino Bianco dell’Inciucio. Zio e Nipote Letta si sono alternati come sottosegretari alla presidenza del Consiglio negli ultimi vent’anni. Cambiava il presidente, ma la famiglia Letta era sempre presente. A garanzia di chi? E’ una coincidenza singolare questa successione monarchica. Una famiglia di predestinati. L’esultanza dei giornali e delle televisioni per l’ammucchiata di regime è propria dei servi che hanno conservato il posto di lavoro. I partiti hanno evitato una Caporetto e si sono rinchiusi in un bunker, tutti assieme appassionatamente, ormai è amore. Coloro che si insultavano in campagna elettorale “Comunisti!”, “Mai con Berlusconi!” si sono infilati insieme sotto le coperte pur di non dover rendere conto alla Nazione del loro fallimento”.
Ieri sul blog era comparso un post un cui si diceva: “Con questi non ci mescoleremo mai“. Oggi il leader M5S rincara la dose: “Il governo minestrone avrà i peggiori odori e sapori della Seconda Repubblica e qualche resto avariato della Prima, come Amato, il tesoriere di Craxi. Pietanze che solo le televisioni riescono a far digerire. Televisioni strafallite dal punto di vista economico. Nel 2012 perdite per 235 milioni di euro per Mediaset e di circa 200 milioni per la RAI, La 7 ha accumulato quasi mezzo miliardo di perdite in cinque anni. Chi paga questo profondo rosso? Mediaset si è retta grazie a una concessione governativa dell’uno per cento dei ricavi concessa da D’Alema, il miglior uomo del pdl, quando era presidente del Consiglio. La RAI grazie alla nostre tasse che ripianano i debiti di un’armata colossale di 13.000 dipendenti, ventriloqui dei politici. La 7 per merito delle bollette telefoniche, i suoi debiti sono stati sempre ripianati da Telecom. Tasse, concessioni incredibili e cresta sulle bollette, di questo hanno vissuto e vivono i megafoni del Potere che ogni giorno attaccano il MoVimento 5 Stelle come causa di tutti i mali. Opinionisti che vivono di carità pubblica mentre chiude un’azienda al minuto. Cosa verrà dopo il bunker? Berlusconi presidente della Repubblica incoronato dai comunisti Napolitano e capitan findus Letta, lo stoccafisso scongelato? Berlusconi ha detto “Poco importa chi guiderà questo governo, importante che ci siano un governo e un Parlamento per approvare provvedimenti urgenti”. I suoi!”
LETTA AL COLLE – Questa mattina il presidente del Consiglio incaricato è stato a colloquio con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, al Quirinale. Letta è giunto di buon’ora al Colle, intorno alle 8 e 30, questa volta con auto di servizio e scorta, dopo aver fatto un passaggio nel suo studio provvisorio a Montecitorio, per riferire sull’andamento dei colloqui e degli incontri avuti nella giornata di giovedì con i gruppi politici per la formazione del governo. Il colloquio è durato circa due ore e mezzo, dopo di che Letta, è tornato a Palazzo Chigi, dove ha incontrato il presidente del Consiglio uscente Mario Monti.
L’APERTURA DI BERLUSCONI – ”Ho sentito che da parte del Presidente della Repubblica c’è l’indicazione di membri del governo di nuova generazione con una notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che però non ha mai avuto la voglia di entrare lì – ha dichiarato nel frattempo Silvio Berlusconi ai microfoni del suo Tgcom24 -. Se mi avessero chiamato a un impegno, dato che ho preparato io il programma della campagna elettorale, se ci fosse stato bisogno di me sarei stato a disposizione. Ma preferisco così. Sono stato lungamente al telefono con i miei, mi hanno detto che le cose procedono bene e che non si è parlato di ministeri e di nomi ma delle cose da fare. Da parte del presidente incaricato c’è stato un atteggiamento molto positivo e sono venuti via da questo incontro, che è durato quasi due ore, molto confortati”, ha aggiunto sottolineando tuttavia che gli ostacoli non mancano. “Non mi è parso che ci fossero problemi veri. Certamente non possiamo pretendere un accordo al 100% però li ho sentiti molto confortati e anche Brunetta era assolutamente convinto del buon esito dell’incontro”, ha concluso.
RENZI: “NO A ESPULSIONI PER CHI NEL PD NON VOTA LA FIDUCIA” – “E’ sbagliato dire a prescindere io non lo voto: invito tutti ad ascoltare Letta in Parlamento”. Così Matteo Renzi in un’intervista a SkyTg24. Il sindaco di Firenze, però, ha messo le mani avanti anche sulla proposta di Francesco Boccia, che ha parlato di espulsioni per chi non voterà la fiducia: “E’ un tantino prematuro dire io non lo voto, ma anche dire io ti espello. Se qualcuno non voterà la fiducia ci saranno le sedi per discutere del dissenso”. Renzi, nell’intervista, ha anche elencato le priorità da affrontare, includendo tra queste lo stop dei rimborsi ai partiti: “Occupazione, diminuzione dei costidella politica, eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti, diminuzione del numero dei parlamentari”. Sull’atteggiamento tenuto da Enrico Letta nel colloquio con i capigruppo 5 Stelle, Renzi commenta così: “A me ieri è piaciuto Enrico con i 5 Stelle. E’ stato deciso. Negli ultimi due mesi il M5S ha avuto una sorta di santificazione da parte di alcuni politici e alcuni media. Ma se incalzato sulle cose da fare, perderà consenso”.
MARONI: “NO AD AMATO E MONTI” – “Amato e Monti dentro il nuovo governo? Il giovane Letta non deve fare questo grossolano errore“, ha invece scritto su twitter Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia e segretario federale della Lega Nord.