Cronaca

Padova, messa in ricordo di Mussolini a Loreggio: “Non ci sono morti di serie A e serie B”

Il parroco: "C'è stata una legittima richiesta che assecondo da cristiano come momento di riconciliazione". Il sindaco (di centro): "E' solo una provocazione. Nella morte siamo tutti uguali, ma trovo che le scelte che abbiamo fatto nella vita ci differenziano"

Benito Mussolini, nell’anniversario della sua morte, sarà ricordato, tra gli altri defunti, nel corso della messa delle 11 di domenica prossima a Loreggia (Padova). A chiedere che venga ricordato – come riferiscono i quotidiani locali e conferma all’Ansa il parroco don Leone Cecchetto – è stato un fedele, pochi giorni dopo la celebrazione della Liberazione dal nazifascismo. “Non mettiamo sullo stesso piano l’uomo Mussolini – dice don Cecchetto – e le sue azioni e vittime, c’è una legittima richiesta che assecondo, e che io interpreto, da cristiano, come un possibile momento di riconciliazione. Voglio sperare che un momento simile all’interno di una liturgia, che non è assolutamente dedicata a Mussolini ma è una semplice messa, che la preghiera e la fede facciano superare le barriere politiche e storiche”. Il sacerdote appare sorpreso: “Non capisco tanto clamore – sottolinea – viene ricordato, assieme ad altri, un defunto e mi sarei aspettato meno attenzione mediatica e un profilo più basso su questa storia. Questo perché per i cattolici è giusto che qualsiasi peccatore, anche uno come Mussolini, possa redimersi anche dopo la morte”.

Il primo cittadino di Loreggia, Fabio Bui, che guida una lista civica di centro, scagiona il parroco ma condanna “quella che sembra proprio una provocazione“. “Sono state dette cose non del tutto precise però ritengo che oramai la vicenda sia chiusa. Non desidero piu parlare di questa cosa- ha aggiunto – Se ne stanno dicendo troppe e con molte imprecisioni e non voglio entrarci”. Ma il parroco non nega che il nome di Mussolini è presente sul foglietto e che anche il Duce, in quanto defunto, non può non trovarsi nella condizione di non essere ricordato se qualcuno ne chiede di ricordarlo.

Il sindaco Bui chiarisce che secondo lui “nella morte siamo tutti uguali, ma trovo che le scelte che abbiamo fatto nella vita ci differenziano. Non penso che nella scelta del paroco vi fosse una intenzione provocatoria. Anzi. Ma posso ipotizzare che chi ha proposto questo ricordo, a pochi giorni dal 25 aprile, avesse intenzione di provocare. Certo è che in Italia in questo momento non è proprio di questo che abbiamo bisogno altrimenti si che si rischia di andare allo sfascio”.

Sulla vicenda interviene anche il senatore e coordinatore regionale dell’Udc Antonio De Poli: “Una cosa è la clemenza, benaltra la provocazione di qualche nostalgico che, invece, è inammissibile perchè offende i valori della Resistenza. De Poli si dice d’accordo con il sindaco di Loreggia e scagiona il parroco, anche se poi aggiunge: “forse sarebbe stato meglio evitare di pubblicare la notizia nel bollettino parrocchiale. Dopodichè è vero, non possono esserci defunti di serie A e defunti di serie B”. Secondo De Poli “chi ha fatto questa singolare richiesta vuole solo creare polemiche e scandalo, non di certo pregare per l’anima del Duce”.