Il 27 aprile a Correggio la cantante e attrice bolognese, e l'ex Csi, suoneranno dal vivo il loro nuovo lavoro scritto "captando con le nostre antenne gli echi dello spaesamento e della paura che sta vivendo l'Italia". La serata è organizzata dall'Anpi di Reggio Emilia
“Trasformare un “io” in un “noi” è sempre un processo entusiasmante”. Parola di Massimo Zamboni, ex CCCP, ex CSI, padre, assieme a Giovanni Lindo Ferretti, del punk filo-sovietico emiliano, oggi “esistenzialista elettrico” e contadino. L’altra metà della mela è Angela Baraldi, ex corista di Lucio Dalla e Gianni Morandi, ex commissario Giorgia Cantini per Gabriele Salvatores in Quo vadis, baby? tratto dal romanzo della scrittrice e concittadina Grazia Verasani, trasformato poi in una fortunata serie televisiva. Passati ingombranti alle spalle (“che vi preghiamo”, dice Zamboni, “di non far diventare zavorre”), un futuro da reinventare. Due anime che si sono trovate, hanno condiviso palcoscenici, paure, sogni e visioni, condensandole in musica.
Un’infinita compressione precede lo scoppio è il titolo dell’album che Massimo Zamboni e Angela Baraldi presentano il 27 aprile a in piazza a Correggio (Re) nel concerto organizzato dall’ANPI in occasione dei festeggiamenti per il 25 aprile. Titolo quanto mai intonato allo spirito dei tempi, dedicato, anzi rivolto, all’Italia. “Le nostre antenne captano segnali di paura, di sconcerto, di sconcerto collettivo” dice Zamboni, “un rumore di fondo fatto di clacson e spade sguainate. Come esuli spaziali cantiamo il nostro spaesamento, offrendolo in musica a chi lo vuole condividere”. L’infinita compressione che precede l’esplosione è nella quotidianità del presente incerto e in affanno, della mancanza di rotte da seguire. Undici brani in cui quel passato pesante di cui Zamboni parla affiora senza possibilità di dubbio. Echi fortissimi dei Csi in brani come Vorremmo esserci, Che farai ed In rotta, in cui i suoni disturbanti delle chitarre elettriche, le parole e l’intonazione stessa del canto litania di Angela Baraldi sono inequivocabilmente riconducibili alla matrice dell’ex gruppo degli ex amici Ferretti e Zamboni.
Non che l’eredità sia da Zamboni rinnegata: due anni è durato il tour Solo una terapia – Dai CCCP all’estinzione, in cui il chitarrista ha affidato alla voce roca della Baraldi il compito di ripercorrere il lungo cammino in musica della sua carriera con il gruppo, come già aveva fatto in precedenza con un’altra imponente presenza femminile come Nada. Dal canto suo pure Ferretti ha compiuto parallelamente a Zamboni la sua personale rilettura del glorioso passato con In concerto a cuor contento, tour e cd live in cui la sua figura troneggia in linea diametralmente opposta allo schivo Zamboni che del palco ha sempre preferito le retroguardie. Non sappiamo se sia in corso o meno un duello tra i due: certo è che l’eredità di Ferretti appare ingombrante, così com’è certo che non finiremo mai di avere nostalgia di album come Linea Gotica o Fedeli alla Linea. E non solo perchè eravamo più giovani.
Un’infinita compressione precede lo scoppio è stato prodotto grazie alla campagna di fund raising condotta su musicraiser.com. Diecimila euro di finanziamenti raccolti grazie al sostegno dei fan che hanno risposto all’appello “Sostieni l’ortodossia” lanciato sul portale da Zamboni e Baraldi.