“Una guerra fra poveri” di cui pagano il conto i “servitori dello Stato”. L’amarezza è soltanto mormorata ma è enorme. L’Huffingtonpost ha raccolto lo sfogo tra le lacrime di un carabiniere, collega dei due militari feriti davannti a Palazzo Chigi mentre il governo, guidato da Enrico Letta, giurava nelle mani del presidente della Repubblica. “E’ il gesto di un disperato. I politici non lo sanno che vuol dire prendere 800 euro al mese, entrare in un negozio e non poter comprare nulla a tuo figlio… Ecco cosa succede se non lo sanno”. “Si capiva che era un gesto di rabbia, ma loro non lo sanno, vivono in un mondo loro, non capiscono che poi la gente se la prende con noi che facciamo servizio in strada…” raccontano ai giornalisti.
In un bar vicino al luogo dell’attentato dove giornalisti e agenti cercando di dare una spiegazione al gesto di Luigi Preiti c’è anche un poliziotto rassegnato: “Stanno tirando troppo la corda” ragiona con una cronista del fattoquotidiano.it e l’ipotesi che quello dell’uomo non sia l’urlo di disperazione un pazzo, ma l’azione di chi – stremato – voleva colpire i politici e la politica, rafforza la visione da chi dall’altra parte della transenna guarda sfilare chi dovrebbe risolvere i problemi non diventarne obiettivo.
“La sparatoria avvenuta a Roma difronte a Palazzo Chigi rappresenta un episodio molto preoccupante che non va sottovalutato e al quale va prestata la massima attenzione per il significato che riveste” è l’invito rivolto dal segretario nazionale dell’Ugl Polizia di Stato, Valter Mazzetti, al neo ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Il ferimento dei due carabinieri avvenuto oggi a Roma rappresenta l’ennesimo tributo di sangue versato dalle forze dell’ordine che giunge ad un giorno di distanza dalla rapina nel Casertano, dove un altro carabiniere è stato ucciso ed un altro ancora ferito. Si tratta – afferma Mazzetti – di un bilancio pesante che colpisce una categoria di lavoratori, quella delle forze dell’ordine, troppo spesso sovraesposta e che, nonostante venga sovente bistrattata, continua a rappresentare un simbolo della presenza dello Stato e per questo colpita. Esprimo – conclude – a nome di tutti i poliziotti dell’Ugl Polizia di Stato, la piena solidarietà ai colleghi dell’Arma ed alle loro famiglie che ieri nel casertano ed oggi a Roma hanno offerto il loro tributo anche estremo per il bene della collettività”. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni ritiene che tutti debbano “abbassare i toni, per evitare che si verifichino nel paese altri episodi di violenza”, dice il segretario. “Dobbiamo affrontare il problema della disoccupazione e le gravi emergenze sociali con più concertazione, assumendoci ciascuno la propria parte di responsabilità per fare uscire il paese dalla crisi“.
C’è sconcerto e grande tristezza alla caserma Baldissera, sul Lungarno Pecori Giraldi a Firenze, sede del Sesto Battaglione Carabinieri Toscana, dove sono in servizio il brigadiere Giuseppe Giangrande e il carabiniere scelto Francesco Negri. C’è poca voglia di parlare fra i colleghi dei due militari che li definiscono “due bravissimi ragazzi, che si sacrificano. Questo – viene spiegato – è un lavoro che si fa solo con la passione, è un mestiere che chiede molto, che ti tiene lontano dalla famiglia e dagli affetti. Qua condividiamo tutto, esperienze di vita, tensioni, ansie e gioie”. Il contingente toscano era arrivato a Roma da qualche giorno “siamo a disposizione del Comando generale – viene aggiunto – che ci impegna non solo in Toscana, ma laddove ci sia bisogno: dalle emergenze di Lampedusa a quelle per la Tav, al servizio pubblico durante le partite”.