Il Coisp manifesterà ancora. Sempre per il caso Aldrovandi. Sempre con un sit-in. Questa volta non più sotto al municipio di Ferrara ma sotto al ministero di giustizia. E davanti al Csm. Lo annuncia lo stesso sindacato di polizia con un comunicato in cui punta il dito contro il magistrato di sorveglianza di Bologna, “reo” di aver applicato la misura detentiva del carcere a due dei quattro poliziotti pregiudicati per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi. Una “incredibile difformità” rispetto alle pronunce di altri due magistrati, quelli di Padova e Milano, che invece hanno concesso i domiciliari a Monica Segatto e a Luca Pontani. Mentre invece Paolo Forlani e Luca Pollastri sono ancora in una cella dell’Arginone di Ferrara.
L’occasione delle nomine dei nuovi ministri del governo Letta è propizia. Specialmente per quanto riguarda il nuovo titolare del Viminale. “Avevamo auspicato una personalità forte – afferma il segretario generale del Coisp Franco Maccari – che potesse far valere il proprio peso nell’esecutivo senza dover mai abbassare la testa, ed oggi speriamo vivamente che Angelino Alfano saprà incarnare tutto ciò, anche e soprattutto alla luce dell’altro suo ruolo di vice premier”. Il nuovo ministro dell’Interno saprà insomma “affrontare immediatamente, senza indugi e senza tentennamenti, tutte le problematiche che ci affliggono e che già ben conosce approfonditamente”. Maccari rivolge le “nostre congratulazioni anche ad Annamaria Cancellieri che passa alla guida del ministero della Giustizia”, quella Cancellieri che appena un mese prima secondo lui parlava “a sproposito” e invitava a un pronto congedo: “è ora che vada a casa”.
Proprio davanti alla Guardasigilli si terrà il 7 maggio il nuovo sit-in per esprimere il “legittimo sospetto” del sindacato nei confronti del magistrato di sorveglianza di Bologna, l’unico “a negare, ai poliziotti, l’applicazione di leggi dello Stato che dal 1975 sono state riconosciute a chiunque altro”. Vale a dire la concessione di pene alternative al carcere o, in ottemperanza allo svuota-carcere, i domiciliari.