Il progetto dedicato ai consultori e agli obiettori nel nostro Paese è tra i 72 candidati provenienti da tutto il mondo. I migliori otto saranno premiati a Parigi il 20 giugno. In palio 15mila euro. In gara anche Bbc, Guardian e Financial Times
Pochi consultori, obiettori in aumento e scarsa distribuzione della pillola RU486. E’ quanto emerge dalla mappa realizzata per Il Fatto Quotidiano.it da Jacopo Ottaviani, selezionata tra i 72 finalisti del Data Journalist Award, premio del Global Editors Network (Gen) dedicato alle migliori inchieste di data journalism. “La mappa dei consultori pubblici in Italia” è basata sui dati emersi dalla “Relazione sulla attuazione della legge 194/78”, rilasciata in ottobre 2012 dal ministero della Salute. Il quadro che affiora dalle 40 pagine di testo, grafici e tabelle allegate è quello di un Paese diviso, dove l’erogazione di servizi in materia di maternità e interruzione volontaria di gravidanza varia – e di molto – di regione in regione.
Tra i finalisti italiani, annunciati durante il Festival internazionale del giornalismo di Perugia, ci sono anche Wired Italia con l’inchiesta sui migliori (e peggiori) ospedali italiani, e i reportage di Cecilia Ferrara e Assia Rabinowitz per l’Irpi sul gas di Gaza e gli sprechi dell’ Unione europea. Il Fatto è dunque l’unico quotidiano italiano entrato nella lista. I candidati – che includono anche inchieste pubblicate da The Guardian, ProPublica, Financial Times e Bbc – sono stati selezionati da una giuria di 12 membri che hanno scelto fra oltre 300 progetti da tutto il mondo. I vincitori saranno annunciati nel corso del Gen News Summit, che si svolgerà a Parigi dal 19 al 21 giugno dove la giuria sceglierà le 8 inchieste migliori (il premio complessivo è di 15mila euro). Anche il pubblico parteciperà alla selezione attraverso la votazione sul sito datajournalismawards.org e assegnerà il Public Choice Award.