Dopo Padova Napoli. Una messa in memoria del Duce. Circa un centinaio di persone hanno seguito nella chiesa di San Ferdinando del capoluogo campano, la cerimonia religiosa in suffragio di Benito Mussolini, organizzata dal Raggruppamento nazionale combattenti e reduci della Repubblica sociale italiana.
Tra i fedeli anche giovani ed esponenti politici, tra cui il segretario nazionale del Movimento idea sociale Raffaele Bruno, il presidente del Consiglio provinciale di Napoli Luigi Rispoli e il consigliere regionale Luciano Schifone. L’omelia è stata affidata a don Pasquale Silvestri, che ha ricordato Benito Mussolini “grande politico e buon cristiano”. La chiesa di San Ferdinando, in piazza Trieste e Trento, “è conosciuta dai napoletani come chiesa degli artisti. E – ha aggiunto il parroco – Benito Mussolini disse che per dare leggi savie al popolo bisogna essere anche un po’ artisti. Anche lui che è stato promotore di tante leggi giuste, volute e portate avanti da lui in prima persona, è stato un vero artista. Non sarà mai dimenticato perché ci ha ricordato quanto è bello essere italiani”. Nei pressi dell’altare, per tutta la durata della funzione, è stata retta da alcuni reduci la bandiera della Repubblica di Salò, con l’aquila imperiale in aggiunta al tricolore italiano.
Nella città veneta a chiedere che venisse ricordato il Duce era stato un fedele. Il sacerdote interpellato era apparso sorpreso: “Non capisco tanto clamore viene ricordato, assieme ad altri, un defunto e mi sarei aspettato meno attenzione mediatica e un profilo più basso su questa storia. Questo perché per i cattolici è giusto che qualsiasi peccatore, anche uno come Mussolini, possa redimersi anche dopo la morte”.