Incassata la doppia fiducia, adesso pancia a terra e a lavoro! Tra le sfide urgenti del neo ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ci sono quella dei rifiuti di Palermo, Napoli e Roma e l’ultima puntata della vicenda Ilva, con le nuove indagini della Procura di Taranto sull’impatto ambientale dell’acciaieria. Dossier che vanno aperti subito, nei primi 100 giorni, poi c’è da fare un lavoro silenzioso e onesto di un grande cambiamento culturale. Gli strumenti ci sono. Bisogna solo utilizzarli.
Il 14 gennaio, sul calar della scorsa legislatura, il Parlamento ha approvato la legge numero 13 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani“, 8 punti per reagire al consumo dissennato di suolo. Per non lasciar lettera morta questa importantissima legge bisogna però applicarla. Urge uno scatto di reni del neo Ministro che si impegni a:
1) obbligare i comuni a porre a dimora, entro sei mesi, un albero per ogni neonato nato o bambino adottato sul proprio territorio.
2) favorire la gestione di aree riservate al verde pubblico e di immobili rurali da parte di cittadini volenterosi che si impegnino a farli rinascere. Adesso si può fare senza bando di gara, con una procedura di evidenza pubblica.
3) verificare che i comuni abbiano censito il proprio patrimonio arboreo e stiano difendendo gli ‘alberi monumentali’ (filari di pregio paesaggistico o vicino a monumenti) attraverso la sanzione amministrativa fino a 100 mila euro per chi li abbatte o danneggia.
4) aumentare il fondo previsto per lo sviluppo delle aree verdi fissato per il 2013 a 2 milioni di euro. Meglio di niente, ma si deve fare di più.
Tutto questo è legge dello Stato, ma nessuno lo sa e dunque nessuno lo applica. Tutto questo aiuterebbe l’Italia a recepire in maniera concreta il protocollo di Kyoto favorendo, per esempio, l’assorbimento delle polveri sottili e riducendo l’effetto “isola di calore” presente nelle nostre città. Viali, giardini e cinture verdi vanno difesi e sviluppati. Con questo obiettivo il presidente del Fai Andrea Carandini e quello del Wwf Dante Caserta hanno scritto una lettera all’ex ministro Corrado Clini chiedendo di non rubare più terra.
Adesso tocca ad Andrea Orlando rispondere. Perché la politica non sia solo inseguire le emergenze.