Cultura

Taranto, l’altro concertone: Baccini, Raf, Mannoia e altri nella città dell’Ilva

"Si ai diritti, no ai ricatti. Lavoro: ma quale lavoro?": 25 artisti e altrettante associazioni hanno aderito gratuitamente alla manifestazione organizzata dal Comitato lavoratori e cittadini liberi e pensanti nella città del nodo ancora irrisolto che contrappone lavoro e salute

di Francesco Casula

Venticinque artisti e oltre trenta associazioni provenienti da tutta l’Italia, che hanno aderito gratuitamente al primo ‘concertone’ lontano da Roma. E’ quanto accadrà il primo maggio a Taranto. Una festa dei lavoratori nella città dell’eterno nodo ‘salute-lavoro‘ che non abbandona la musica, ma che punta principalmente a riportare i temi del lavoro al centro della giornata. “Si ai diritti, no ai ricatti. Lavoro: ma quale lavoro?” è infatti il titolo scelto dal Comitato lavoratori e cittadini liberi e pensanti che ha organizzato l’evento. Il via alle 10 nel parco archeologico delle mura greche, alla periferia di Taranto, rimesso a nuovo per l’occasione dai volontari del comitato e dal gruppo di attivisti Ammazza che piazza. Una scelta non casuale visto che il parco è un simbolo del degrado e dell’abbandono in cui versa la storia di una città che nel corso dei secoli è passata da capitale della Magna Grecia a capitale del mezzogiorno operaio, fino a trasformarsi a capitale dei veleni. Il riscatto di un’intera comunità passa dal lavoro. Anzi, dalla dignità del lavoro. Ne sono convinti gli organizzatori della manifestazioni e i tanti sostenitori dell’evento. E proprio il lavoro e la dignità dei lavoratori saranno infatti i temi sui quali saranno incentrati i dibattiti della mattina. Confronti con giornalisti, realtà tarantine, ma anche con le tante associazioni provenienti da diverse parti d’Italia: dai Bancarotta Bagnoli di Napoli al Forum sociale antimafia Felicia e Peppino Impastato, da No al carbone di Brindisi fino alla rappresentanza di No Tav giunta fino in Puglia.

Il concertone ‘alternativo’ inizierà alle 14 con la performance dei Sud Sound System, i salentini del reggae da sempre sensibili alla delicata situazione ambientale e sociale di Taranto. E poi Francesco Baccini, Luca Barbarossa, Elio Germano e le Bestierare, i tarantini Fido Guido, Sciamano e Michele Riondino con i Revolving Bridge, fino a Raf, Roy Paci e alla chiusura in serata con Fiorella Mannoia. Una scaletta ricca al punto che gli organizzatori hanno dovuto dire no a tanti altri artisti che nei giorni scorsi si erano resi disponibili a partecipare all’evento che sarà presentato dall’attore romano Andrea Rivera e dalla giornalista tarantina Valentina Petrini. “Non è un contro concerto rispetto a quello di Roma – ha specificato Michele Riondino, attore tarantino che ha collaborato con il comitato nell’organizzazione dell’evento – perché non siamo contro nessuno. Siamo un’alternativa. Vogliamo puntare sulla musica, ma soprattutto sul dibattito che tenga al centro il tema del lavoro e raccontare il dramma di questa città e di tante altre città italiane”. Un matrimonio quello tra Riondino e il Comitato lavoratori e cittadini liberi e pensanti, nato subito dopo l’irruzione del 2 agosto fatto con un Apecar nel comizio dei segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, qualche giorno dopo il sequestro dell’Ilva.

Un primo di maggio di lotta, insomma, come è scritto sulle locandine che da qualche settimana viaggiano su internet. Un giorno in cui recuperare il senso perduto del lavoro attraverso diverse forme di comunicazione. Non solo musica e dibattiti, infatti. Spazio anche a video art, cortometraggi e video messaggi a sostegno di Taranto: come Sole solo, sali più in alto di Ezia Mitolo o il promo di Buongiorno Taranto del regista Paolo Pisanelli.

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