Devo ammettere che ieri mi ha fatto un certo effetto vedere Maxima incoronata regina d’Olanda. Composta ed elegante. Dalle pampas argentine al trono dei Paesi Bassi. Io la conoscevo piuttosto bene e vi racconto la vera Maxima, allegra e scapigliata, come solo a vent’anni puoi esserlo. Me l’hanno presentata amici comuni di Buenos Aires e nacque una bella amicizia. 

Mi trovavo  lì a intervistare il presidente Menem. Maxima, una ragazza della buona borghesia sudamericana, coltivava altri sogni, come quello di fare la giornalista. Mi chiese d’accompagnarmi alla Casa Rosada, voleva a tutti i costi stringere la mano al suo presidente. Insiste, pregandomi di portarla con me. Non è facile intrufolarla bypassando il rigido protocollo di palazzo. Spigliata, intraprendente, carismatica. Insomma, una che non molla. Già si capiva di che pasta era fatta…Infine lei ha un guizzo: “Ti faccio da interprete”. Impossibile dirle no. Già si intuiva che sarebbe arrivata dove voleva. Intanto arriviamo al palazzo presidenziale. Un quarto d’ora d’anticamera e ci riceve Menem. Il segretario mi consegna le risposte già scritte, sigillate in una busta. Le domande le avevo mandate una decina di giorni prima via fax.

L’incontro con Mr. President è solo una formalità: ci mettiamo in posa per la foto ricordo. Maxima la scatta a me e viceversa. La parlantina di Maxima è accattivante, prende la scena: dopo pochi minuti si invertono i ruoli. Sono io a sentirmi la sua portaborse. Un’unica delusione: non se lo aspettava così basso di statura. Beh, lui bassino lo è davvero, ma lei “sua altezza” lo sovrasta. Maxima ha già il fisique du role. Dalle foto ufficiali che ogni tanto vedo sui giornali ha cambiato look: via gli abiti un po’ sexy. La principessa d’Orange si è infilata in quelli da sciura e ha raccolto la lunga chioma in uno chignon per meglio portare la tiara. Adesso porterà il diadema da regina, un monumento di pietre rare e preziose, provenienti dall’India intorno a un diamante principale di 36 carati di una nuance “bianca e blu”. Donna di carattere e di coraggio. Come un treno è passata sopra ogni maldicenza: suo padre, Jorge Zorreguieta, ex ministro dell’Agricoltura, durante la giunta militare non era certo il migliore biglietto da visita. Rimase in carica solo dal 1979 al 1981, ma furono i famigerati anni durante i quali il dittatore Videla fece eliminare tutti i dissidenti politici (le stime parlano oggi di 30mila desaparecidos).

Il padre provò poi a  giustificarsi: disse era un ministro “civile” e non era a conoscenza della “sporca guerra”. Vero?  Non gli credettero e l’ingombrante genitore non fu invitato al matrimonio reale nel 2002. Seguì la figlia che saliva sulla carrozza dorata trainata da cavalli bianchi (proprio come in una favola) in mondovisione. Il padre è ancora sotto inchiesta per “complicità civile”. Dunque, niente invito neppure all’incoronazione della figlia. Invitate invece le tre sorellastre (figlie del padre, nate da un primo matrimonio), la sorella e i due fratelli (che sono figli della seconda moglie, Maria del Carmen Cerruti, di origine italiana). Maxima è la prima regina “borghese” a salire sul trono. Ma la strada non è stata sempre in discesa per lei. All’inizio, nella nuova patria, solo diffidenza: una straniera, non blasonata, e per di più cattolica. Non era certo la meglio referenziata.
Adesso i sondaggi di pubblica opinione le danno il massimo indice di popolarità. Maxima ha conservato la sua religione e con l’Argentina mantiene un legame stretto. Laureata in economia, ha cercato di contribuire a risollevare l’economia del suo paese (chi non ricorda il tonfo dei tango-bond?) promuovendo un sistema di micro/credito che tutelasse i piccoli risparmiatori.
Niente stress per lei nel dover mettere al mondo un erede maschio ad ogni costo: il protocollo reale olandese riconosce anche alle figlie femmine identico diritto di successione al trono. E di figlie femmine ne ha avute tre! Non ci siamo perse di vista, io e Maxima, ci siamo sentite al telefono quando lei lavorava a New York in una banca d’affari. “Fu colpo di fulmine – mi confessò- ci siamo conosciuti alla Fiera di Siviglia. Lui si presentò solo con il nome. Non disse che era principe. Quando me lo comunicò non gli credetti”. Ogni week end a turno sorvolavano l’Oceano per vedersi. Poi le è toccato imparare in tempo record l’olandese. Insieme ad una full immersion nella Storia dei Paesi Bassi. E i risultati sono stati eccellenti: il giorno del fidanzamento ufficiale, un anno dopo, si rivolse alla nazione in diretta televisiva in perfetto olandese.  
La prima cosa che colpisce di Maxima è il suo modo di fare accattivante, che conquista la gente. Con me qualche formale scambio di auguri per Natale. Maxima ha abbracciato i doveri della Real Casa. Dell’altra Maxima, quella del broncio alla Brigitte Bardot, quella che ballava scatenata sulle note di Barry White, non c’è più traccia. Nessuno si aspettava l’abdicazione della regina Beatrice. Vuole stare solo più vicina a suo figlio Friso, da un anno in coma perché travolto da una valanga facendo un fuoripista. E dopo 123 anni di trono al “femminile” cede lo scettro.
Un nuovo trono d’Orange tutto al maschile? Maxima non è certo tipo da farsi metter da parte.
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