Prende il via venerdì 3 maggio il Momento Maggio della nota rassegna dedicata alla musica contemporanea e di ricerca, giunta al suo ventitreesimo anno. Si parte con Olivier Latry che interpreta Messiaen e, dopo un mese di grande musica, gran finale con Arto Lindsay il 2 giugno
L’assessore alla cultura di Bologna, Alberto Ronchi, è perentorio: AngelicA a suo parere è il miglior festival di musica contemporanea in Italia. Non solo: la rassegna diretta da Massimo Simonini, giunta alla ventitreesima edizione, viene da lui indicata anche come modello virtuoso di collaborazione tra diverse realtà in una dimensione regionale – Bologna, Lugo di Romagna e Modena – costituita da reti sovracomunali caratterizzate altresì da partnership con i privati. Nicola Sani, consulente artistico del Teatro Comunale di Bologna e Presidente della Fondazione “Isabella Scelsi” di Roma, dedicata alla figura ed al recupero e valorizzazione dell’opera anche inedita di uno straordinario “sperimentatore ed utopista della musica” quale fu Giacinto Scelsi, approva e ribadisce con forza le affermazioni dell’Assessore alla Cultura: la qualità della proposta di AngelicA è indiscutibile e la chiave della progettualità risiede nel considerare che “il nostro palcoscenico è il territorio”. A tal proposito sottolinea come all’estero sia naturale che le risorse sul territorio siano a disposizione e cita a mo’ di esempio la Berliner e la Wiener Philharmoniker. Nel nostro caso, se parliamo di risorse sul territorio ci riferiamo all’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna ma anche al Conservatorio “Giovan Battista Martini”, rappresentato in sede di conferenza stampa dalla Direttrice Donatella Pieri, ed al Teatro Comunale di Modena con Aldo Sisillo Direttore artistico della fondazione ad esso dedicato.
Il Momento Maggio si aprirà venerdì 3 nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Maria dei Servi con Olivier Latry, l’organista di Notre Dame de Paris, che suonerà musiche di Olivier Messiaen, di Thierry Escaich ed in chiusura anche una sua Improvisation. Il giorno successivo, in Sala Farnese di Palazzo D’Accursio, si potrà invece ascoltare nella sua versione integrale l’imponente opera dei primi Settanta di Jean-Claude Eloy denominata SHANTI: musica di meditazione per suoni elettronici e concreti con lo stesso Eloy alla regia del suono. Uno dei nomi portanti di AngelicA è naturalmente quello del grande compositore americano Terry Riley, autore nei Sessanta degli storici In C e Rainbow in Curved Air, che martedì 7 maggio a Santa Maria dei Servi proporrà all’organo, in prima assoluta, Organum for Stefano, un omaggio a Stefano Scodanibbio a poco più di un anno dalla sua scomparsa. Le musiche di Terry Riley costituiscono il vero e proprio fil rouge che unisce il territorio regionale: se il giorno successivo lo svizzero ARTE Quartett suonerà il suo Chanting the Light of Foresight al Santuario del corpus Domini di Santa Caterina, giovedì 9 maggio a Lugo di Romagna Terry Riley sarà nelle vesti di interprete sul palco del Teatro Rossini mentre venerdì 10 lo vedremo di nuovo all’opera con il suo The 3 Generations Trio ma questa volta con altre composizioni al Teatro Comunale di Modena.
Il 24 e 25 maggio sono invece dedicati, al Santuario del Corpus Domini di Santa Caterina alla musica del compositore americano, nato in Francia, Christian Wolff, il quale suonerà pianoforte e melodica: entrambe saranno prime italiane per l’autore, la prima sera insieme a Robyn Schulkowsky alle percussioni, la seconda con l’ensemble Apartment House. Il 26 maggio, al Teatro auditorium Manzoni, Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna, sotto la direzione di Marco Angius, eseguiranno musiche di Wolff, Guarnieri, Wallumrod e per la prima volta in Italia anche la celebre Konx-Om-Pax di Giacinto Scelsi, storica composizione del 1968.
Gran finale domenica 2 giugno in Sala Borsa con Arto Lindsay, uno degli artisti cardine della no wave newyorkese: a fine Settanta con Ikue Mori nei destrutturatori DNA, immediatamente storicizzati nell’antologia manifesto No New York, e dai primissimi Ottanta insieme a John Lurie e Steve Piccolo nei formidabili Lounge Lizards il cui omonimo album del 1981 resta una delle pietre miliari della Big Apple mutante e pulsante dell’epoca. Non si può tuttavia dimenticare tutto il background tropicalista brasileiro di questo autore, influenza fondamentale nella sua musica, esplicitata soprattutto nell’arco della sua carriera solista – si pensi soltanto a dischi come O Corpo Sutil e Mundo Civilizado – ed infatti porta a Bologna in prima europea Um por um: Lindsay alla chitarra elettrica e voce accompagnato da un’ampia band che consta di percussioni, elettronica, chitarre.
Al di là della selezione qui proposta, il programma di AngelicA è come ogni anno assai vasto ed articolato: sul sito http://www.aaa-angelica.com/ tutto il programma dettagliato degli altri numerosi ed interessanti eventi che lo compongono. A proposito, se siete riusciti a vedere Satantango tutto d’un fiato e amate le gare di resistenza dovreste riuscire agevolmente a godervi dall’inizio alla fine anche String Quartet II di Morton Feldman nell’esecuzione integrale, in un unico movimento di sei ore, dello stoico Quartetto d’Archi di Torino: “il Kronos Quartet ci aveva provato – racconta Simonini – ma era riuscito a proporne una versione di sole quattro ore”. L’appuntamento per voi è fissato alle ore 18 di sabato 18 maggio al Santuario del Corpus Domini di Santa Caterina, Bologna.