Nuova ondata di liquidità sui mercati finanziari. La Banca centrale europea ha tagliato il tasso d’interesse principale dallo 0,75 allo 0,5 per cento, raggiungendo un nuovo minimo record. Lo ha annunciato la stessa Bce, mentre il presidente dell’istituto Mario Draghi ha specificato che le aste con cui fornisce liquidità illimitata a scadenza trimestrale saranno prolungate fino alla metà del 2014. Il numero uno dell’Eurotower ha lanciato un avvertimento anche alle banche, che “non possono utilizzare la mancanza di liquidità come scusa per non fornire credito all’economia”.
Il tasso sui prestiti marginali, in particolare, scende di mezzo punto all’1 per cento, mentre quello sui depositi resta invariato allo 0 per cento. Risale a 10 mesi fa (luglio dell’anno scorso) il precedente intervento della Bce, che aveva tagliato il tasso di riferimento di un quarto di punto portandolo dall’1 allo 0,75 per cento.
L’attività economica dell’Eurozona, secondo Draghi, imboccherà la via di una “graduale ripresa” nel secondo semestre dell’anno. Il taglio dei tassi ”dovrebbe sostenere la ripresa più in là” nel corso dell’anno, ha detto nella conferenza stampa che segue il board, che in questa occasione si è svolto a Bratislava, spiegando che “la Bce ha preso varie misure per fornire liquidità e per rilanciare i prestiti al settore privato”. E le novità potrebbero non finire qui. Sul livello dei tassi, dopo il nuovo taglio odierno, “siamo pronti a reagire se necessario”, ha detto Draghi, sottolineando che “queste misure standard di politica monetaria sono più efficaci ora che qualche mese fa”.
“A cominciare da quest’anno”, ha proseguito, “una ripresa delle esportazioni dovrebbe essere sostenuta dalla domanda globale e dalla nostra politica monetaria in sostegno della domanda interna”. E “miglioramenti nei mercati finanziari dovrebbero poi estendersi all’economia reale”. Ciò detto gli aggiustamenti di bilancio “continueranno a pesare sull’attività economica dell’area euro”.
Sul fronte fiscale, invece, il presidente della Bce ha detto che “purtroppo in una situazione d’emergenza si sono aumentate le tasse dove già erano molto alte”, mentre “il risanamento di bilancio induce una contrazione della crescita nel breve e medio termine, ma per mitigare questo effetto è meglio consolidare agendo sulla spesa corrente”. Tornando al sistema bancario italiano, Draghi ha precisato che “il processo di riduzione della leva finanziaria non spetta solo alle banche ma anche ai loro clienti, come piccole e medie imprese, imprese e famiglie“, aggiungendo che la necessità di ridurre l’indebitamento “è un problema di alcuni Paesi e spiega il nodo della domanda bassa” di prestiti.
Il numero uno dell’Eurotower ha lanciato infine un avvertimento ad Angela Merkel. “Le parole della cancelliera tedesca”, secondo cui in Germania i tassi andrebbero alzati e non abbassati, “non toccano l’indipendenza della Bce”, ha detto, definendo “esagerata” la reazione alle dichiarazioni della leader tedesca. “L’autonomia nelle decisioni di politica monetaria sta a cuore a tutti nell’area euro”, ha concluso, “e specialmente ai cittadini tedeschi”.