Cambiamento: di sé e del mondo, come inevitabile conseguenza, del proprio sguardo sul mondo, di angolazioni, punti di vista. Cambiamento come occasione offerta dalla crisi, perchè quando vengono meno gli orizzonti di riferimento solidi e quotidiani, nella realtà fluida e incerta che si attraversa, per sopravvivere occorre mutare rotta. Cambiamento è la parola chiave scelta dall’ottava edizione del Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia, che riapre i battenti secondo la formula usuale: tre giornate inaugurali, dal 3 al 5 maggio, coi vernissage delle mostre che riempiranno gli angoli della città e che saranno aperte al pubblico fino al 16 giugno prossimo, ma anche incontri, workshop, letture e spettacoli con scrittori, giornalisti, filosofi, critici d’arte. Un appuntamento, quello di Reggio Emilia, che nel tempo si è consolidato fino a diventare un importante punto di riferimento nazionale ed internazionale, e che si pone l’obiettivo di spingere il proprio sguardo oltre i confini dell’Europa, in una dimensione sempre più globale e contemporanea.
Quattro i percorsi legati al tema centrale del cambiamento, e condensati in altrettante parole-chiave: straniamento, fiducia, sorpresa e visione, che danno il titolo alle sezioni ospitanti le personali degli artisti ospiti di questa edizione. Così troviamo il lavoro sul tempo e sullo straniamento del fotografo francese Philippe Chancel, che con Datazone indaga il tempo introducendo elementi (il ritardo, il dopo, la lentezza) che vanno a cozzare contro quel culto dell’istante e della rapidità a cui siamo abituati nella società contemporanea (e nella tradizione del reportage). Chancel ha catturato con la sua macchina fotografica luoghi fortemente mediatizzati – Kabul, Fukushima, Port-au-Prince – mostrandoceli, nelle immagini, per quel che sono: dopo la guerra, dopo lo tsunami, dopo il terremoto, dopo l’esistenza che i media danno e tolgono. E ancora Rock’ Stars del fotografo americano Mick Rock, famoso per aver immortalato leggende della musica come Queen, David Bowie, Lou Reed, Iggy Pop, Sex Pistols, Blondie che racconta il mondo giovanile, ossia l’epoca della fiducia, dal punto di vista del glamour, della trasgressione e dell’ansia di cambiamento. Un’importante sezione è dedicata pure alle immagini del terremoto: To Belong dello svedese Anders Petersen è un progetto ideato per restituire alla terra d’Emilia, offesa e umiliata, una memoria fotografica di quei giorni drammatici. Accanto a tali sezioni l’omaggio alla fotografa milanese Carla Cerati con la mostra Guardare la Metamorfosi, carrellata su cinquant’anni di attività all’insegna dell’indagine curiosa sul mondo e sulla società che cambia.
Attorno alle mostre la sezione Off animerà la città con oltre 300 proposte di incontri, progetti, mostre e installazioni, oltre agli spettacoli serali dal vivo, che vedranno salire sul palco Morgan (venerdì 3) con uno show multimediale tra dj set e immagini e Paolo Benvegnù (sabato 4). Tutte le informazioni e il programma sono consultabili sul sito www.fotografiaeuropea.it