Il leader M5S risponde alle dichiarazioni dei presidenti delle Camere su Internet e spiega: "Non bisogna invocare alcuna norma speciale né alcun controllo della Rete, ma investire in innovazione e ricerca per favorire la banda larga, l'accesso alla conoscenza e la cultura di rete"
“Gentili presidenti, i reati commessi attraverso il web, proprio in quanto reati, sono già punibili per legge”. Beppe Grillo in un post sul suo blog si rivolge ai presidenti Laura Boldrini (Camera) e Pietro Grasso (Senato), che hanno rispettivamente parlato della questione di “controllo del web” e della necessità di “avere delle leggi che colpiscano i reati commessi attraverso il web, di qualsiasi tipo: dall’insulto alla minaccia, dall’ingiuria alle cose anche più gravi”.
“Perché questa attenzione morbosa al Web? – chiede il leader del Movimento 5 Stelle – Non bisogna invocare alcuna legge speciale né alcun controllo della Rete, ma investire in innovazione e ricerca per favorire la banda larga, l’accesso alla conoscenza e la cultura di rete. Contemporaneamente far rispettare le leggi vigenti. Per esempio, gentili presidenti, non c’è alcuna evidenza che qualcuno si stia occupando delle mail private hackerate dei parlamentari del M5S. E’ uno scandalo, una violazione della dignità della persona”.