La procura partenopea ipotizza per il sindaco e per l'assessore alla Viabilità i reati di attentato alla sicurezza stradale e omissione di atti d’ufficio. Il primo cittadino: "Cosa avrei dovuto fare? Mi hanno consegnato un ente in dissesto finanziario"
Luigi De Magistris inciampa sulle buche stradali. Insieme all’assessore comunale alla Viabilità Anna Donati, il sindaco di Napoli è infatti indagato nell’ambito dell’inchiesta sui danni causati dall’asfalto rovinato in diverse parti della città.
Nei provvedimenti emessi dal pm Stefania Buda e dal procuratore aggiunto Francesco Greco si ipotizzano i reati di attentato alla sicurezza stradale e omissione di atti d’ufficio. De Magistris e la Donati sono stati invitati a presentarsi al pm per essere ascoltati sulle cause dello stato di dissesto di diverse strade napoletane. Gli interrogatori sono fissati entro la prossima settimana. L’indagine della procura, che prende spunto da numerosi incidenti causati dalle condizioni delle strade e dalle segnalazioni di abitanti sia nei quartieri del centro sia in periferia, è concentrata sugli interventi di riparazione, sui materiali adoperati e sui costi sostenuti. L’attenzione degli inquirenti è estesa anche alle ingenti somme che l’amministrazione comunale è costretta a versare a titolo di risarcimento danni, soldi che sarebbero potuti servire a riparare le strade. Tra le ipotesi formulate dagli investigatori, vi è anche quella di lavori eseguiti dalle ditte in maniera sommaria per poter indurre il Comune a disporre nuovi interventi per la messa in sicurezza. Agli atti dell’inchiesta anche la copiosa documentazione messa a punto dai carabinieri sullo stato delle strade cittadine.
Si dice sorpreso De Magistris: “Chiamare un sindaco come indagato per le buche mi sembra un fatto inverosimile. Accanto allo stupore, questa mattina, ho provato anche rabbia. Un sindaco senza risorse, a cui hanno consegnato un ente in dissesto finanziario, cosa avrebbe dovuto fare?”, si chiede. De Magistris ricorda di essere alla guida di un ente “strozzato dai tagli statali e regionali, soffocato dal patto di stabilità e dalla spending review, costretto ad aderire ad un piano di pre-dissesto per evitare il collasso e il crac finanziario dell’ente e dell’intera economia cittadina. Cosa si sarebbe dovuto fare? Questa amministrazione ha investito tutte le poche risorse disponibili nella manutenzione del manto stradale e nel trasporto pubblico, sempre di più lo faremo perché crediamo in questa missione che è il governare, anche il governare in condizioni drammatiche, senza soldi e senza aiuti, ma con la sola forza del convincimento e della passione, nell’interesse dei beni comuni e del pubblico”.