“A questo giro non mi candido”. E’ lo stesso Matteo Renzi, intervistato da Giovanni Minoli al Festival della tv e dei nuovi media, a Dogliano, in Piemonte, a frenare sulla nomina alla segreteria del Partito Democratico. “Vedo – ha aggiunto – che ci sono nomi in campo, ma non interessa il nome. In questi sei mesi mi sono candidato a tutto, ma non credo di essere adatto a tutto. Il Pd deve fare una riflessione su se stesso, il mio modello di Pd è più liquido che solido. Sto nel mio partito e sono desideroso di vederlo vincere“.
Quello del sindaco di Firenze è una critica al proprio partito, colpevole di aver sprecato molte opportunità politiche. “Il 2013 sarà ricordato come l’anno in cui abbiamo perso la più grande occasione“. E’chiaro Renzi nello spiegare il fallimento del Pd. “Ha sbagliato tutta la campagna elettorale – ha detto ancora Renzi – bastava ci fosse il Pd invece è sparito. Mentre c’era Grillo in una piazza con 800 mila persone, noi eravamo in un teatro con un cartello con la scritta ‘lo smacchiamo‘. La colpa – ha concluso – non è solo di Bersani – ma ci ha messo del suo”.
E Renzi usa proprio l’ex comico genovese per affondare il coltello nella piaga Pd: “A Grillo vorrei rubare l’idea che siamo in grado di fare le cose. Invece il Pd è stato rassegnato. Obama dice ‘Yes, we can’, noi invece ‘Non possiamo‘”. Sul presidente del consiglio incaricato ribadisce la sua posizione: ”Letta e’ un amico, agli amici si deve lealtà, è questo il valore più grande. Sono stato leale con Bersani in campagna elettorale, lo sono e lo sarò con Letta”. Il suo unico difetto? “E’ pisano”. Ma la ferita dell’elezione del presidente della Repubblica brucia ancora. Alla domanda su chi abbia impallinato Prodi, Renzi risponde: “Ambienti legati a Franco Marini ed una parte del mondo ex Ds”.
Poi ribatte su un punto già toccato, Silvio Berlusconi. Il rottamatore ribadisce che il Cavaliere vada “mandato in pensione e non in galera e credo che questo gli faccia più male che altre soluzioni”. Il posto per l’ex presidente del consiglio, quindi non è certo quello di capo della Costituente. “E’ inaudito, non capisco perchè dobbiamo dargli il compito di scrivere la Costituzione per i prossimi cinquant’anni”. E avverte i suoi: “Il centrosinistra deve togliersi l’ossessione di Berlusconi e del berlusconismo ma deve farlo alle elezioni“.