E ha ragione la presidente della Camera, Laura Boldrini, ad essere indignata per le offese sessiste che le sono state rivolte. Il web è come la strada: puoi incontrare anche persone piene di acredine, razziste, misogine che esprimono con parole volgari e invettive dense di pregiudizi, la grave involuzione culturale del nostro Paese. E’ una notte che si allunga da vent’anni e che sta accelerando anche grazie a una profonda crisi economica che alimenta sentimenti di paura, rabbia, angoscia. I bersagli più scontati di quei sentimenti sono sempre gli stessi: donne, omosessuali, immigrati, rom, nemmeno i portatori di handicap sono esenti da ingiurie. Ma i semi dell’omofobia, del razzismo e del sessismo sono stati coltivati per anni e sono stati sdoganati sia ideologicamente che nel linguaggio adoperato da chi stava e sta tuttora nei palazzi istituzionali e della politica. “Culona inchiavabile”, “Lei è più bella che intelligente”, o “Ma lei quante volte viene?” tanto per citare alcune, delle parole sessiste pronunciate da Silvio Berlusconi rivolte alla cancelliera tedesca, a Rosy Bindi e ad Angela Bruno, una impiegata della Green power umiliata pubblicamente, tra il divertimento di un pubblico di uomini e donne plaudenti, appena qualche mese fa. E come dimenticare l’infinito elenco di frasi sessiste, razziste e omofobe che si potrebbero citare dal repertorio della Lega, comprese le recenti ingiurie e denigrazioni nei confronti di Cecile Kyenge la ministra per l’Integrazione? O altre “amenità” di esponenti del pdl? Quel pdl con cui il centrosinistra ora governa: anima e core.
Questo è un Paese che purtroppo non è sessista e razzista solo a parole, lo è anche nelle leggi e nelle politiche. Dalla legge sull’immigrazione Bossi-Fini, alla ormai inapplicata legge 194 che porterà le donne all’aborto clandestino, colpendo soprattutto disoccupate, immigrate e indigenti. Le donne che non possono prendere un aereo per andare all’estero per interrompere gravidanze non volute o che non possono affrontare con gioia e sicurezza, garantite dall’agiatezza, una nuova e inaspettata maternità. Dalla ignobile legge sulla fecondazione assistita, che non ha alcun rispetto per la salute fisica e psicologica delle donne, alla incontrastata pratica delle dimissioni in bianco; dalla mancanza di garanzie per le madri lavoratrici, alle gravi inadempienze nei confronti del problema della violenza contro le donne e il femminicidio; dalla mancanza di attenzione per la continua riproposizione di corpi femminili umiliati e violati nel linguaggio della pubblicità, ai beceri programmi tv spazzatura dove le donne sono mostrate come quarti di carne. Quelle tv di proprietà del leader del centrodestra che hanno contagiato il linguaggio e i format di molti programmi Rai.
Ci stupiamo se in un Paese dove le donne sono sempre di più il fanalino di coda della società, penalizzate e colpite in particolar modo dalla involuzione culturale, sociale ed economica per effetto di politiche attuate con incosciente costanza, non ci sia rispetto per le donne delle istituzioni? Come molte italiane e italiani, vorrei avere il potere di censurare l’intera classe politica italiana, quella che ha contribuito a rafforzare ideologie razziste, sessiste, xenofobe. Ma non lo posso fare. Non ancora purtroppo. Posso solo dire a Laura Boldrini: questo è il mondo delle donne in Italia.
di Nadia Somma