Cronaca

Agro Romano, cimitero su terreni vincolati: tra i “costruttori” anche consigliere

Il 21 marzo il Comune di Gallicano, Roma, ha approvato, in una delle ultime sedute utili prima delle prossime elezioni comunali di maggio, il progetto preliminare per la realizzazione di 120mila loculi. Tra le imprese che c’è l’Aet Srl che ha come socio di maggioranza il presidente del consiglio Comunale

Il 21 marzo il Comune di Gallicano, Roma, ha approvato, in una delle ultime sedute utili prima delle prossime elezioni comunali di maggio, il progetto preliminare per la realizzazione di un cimitero da 120mila loculi. Tra le imprese che parteciperanno alla costruzione dell’opera c’è l’Aet Srl che ha come socio di maggioranza Giovanni Veroni, presidente del consiglio comunale di Gallicano. Il “Cimitero Comprensoriale Giovanni Paolo II”, attraverso un project financing che prevede un investimento iniziale da 50 milioni di euro, sorgerà, tra l’altro, sulla tenuta agricola di Passerano sottoposta a vincolo ambientale dalla Regione Lazio, considerata l’ultimo polmone verde alle porte di Roma est, pezzo di rilevanza storica dell’Agro Romano ed il delegato del Comune al project financing in questione è sempre Giovanni Veroni.

A proporre la colata di cemento che sottrarrà 63 ettari di verde ai mille della tenuta di Passerano è un’associazione temporanea d’impresa, Ati, nella quale figura anche la società di Veroni, che ha proposto al comune di costruire, con capitale privato, il mega cimitero in cambio di una concessione trentennale recuperando l’investimento attraverso i ricavi di gestione “derivanti dalle future vendite” si legge nel bando di gara: in sostanza cessione dei loculi o quant’altro. “E’ stato indetto – spiega Mario Galli, membro fondatore del Comitato per Gallicano – un bando di gara, scaduto il 24 aprile, al quale potevano partecipare le imprese interessate a questo progetto e si sarebbe scelta l’offerta migliore. Non si è presentata nessuna società ed ora la palla è in mano all’Ati nella quale c’è anche Veroni con la sua impresa. Al di là del ruolo discutibile del presidente del consiglio comunale in questa vicenda, non si capisce per quale motivo sia Gallicano, ma anche tutto il comprensorio, debbano avere bisogno di stuprare oltre 60 ettari di terreno vergine della campagna romana quando può essere riqualificato ed ampliato il cimitero esistente nel nostro comune. A Roma – prosegue Galli – ci sono già quattro cimiteri che servono la capitale, tra cui, quello di San Vittorino che potrebbe essere a sua volta ampliato”.

Il comitato ha diffidato il Comune di Gallicano dal proseguire nella procedura di gara ed ha invitato altri enti preposti, tra cui la Regione Lazio e la Corte dei Conti “a porre in essere quanto in loro potere per la salvaguardia dell’integrità territoriale e produttiva della tenuta di Passerano”, si legge nella nota del comitato. La tenuta di Passerano, ci spiegano i cittadini in rivolta, oltre ad avere una sua importanza storico paesaggistica, potrebbe essere una vera e propria risorsa per lo sviluppo di studi e ricerche scientifiche in campo agricolo e zootecnico, a patto che se ne salvaguardi l’integrità territoriale. Ma, come spesso accade, il cemento attira di più, soprattutto quando c’è un conflitto d’interesse all’orizzonte.