I dipendenti erano stati reintegrati alla fine dell'anno scorso, ma poi messi in cassa integrazione in base all'accordo che l'azienda torinese ha firmato con le altre sigle sindacali. Adesso il Tribunale di Roma ha stabilito che non c'è stata discriminazione
Il Tribunale di Roma ha respinto il ricorso della Fiom, che era stato avviato contro il Lingotto per discriminazione nei confronti dei 19 lavoratori di Pomigliano, collocati in cassa integrazione in base a un accordo sottoscritto dall’azienda con gli altri sindacati a febbraio.
I 19 dipendenti erano stati reintegrati alla fine novembre scorso, ma poi messi in cassa integrazione in base all’intesa raggiunta. Secondo la Fiom erano gli unici operai provenienti dalla newco che erano stati messi in cassa integrazione e questo aveva alimentato il sospetto della categoria confederale della Cgil guidata da Landini che aveva parlato di rappresaglia nei confronti dei propri iscritti.
”La sentenza di oggi fa giustizia e premia i firmatari dell’accordo”, ha affermato Felice Mercogliano, segretario generale della Fismic campana, commentando la sentenza del giudice del Tribunale di Roma. “Tutto ciò dimostra che solo con gli accordi c’è la vera tutela di tutti i lavoratori”.
Nella causa per il ricorso, si erano presentati parte civile la Fim e la Uilm, a tutela dell’accordo siglato lo scorso 7 febbraio a Pomigliano per la richiesta di cassa integrazione di un anno rivolta ai lavoratori di Fga. “Noi avevamo dato disponibilità ad un collegio unico di difesa”, ha conluso l’esponente della Fismic, “ma poi per strategia si è deciso che due soli sindacati bastavano a difendere l’accordo”.