Il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali spinge per trovare soluzioni al problema del rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e degli esodati in tempi rapidi. Le proposte vanno dall' "uso esteso degli ammortizzatori sociali" alla revisione di "alcune norme della riforma delle pensioni"
Il governo studia alcuni provvedimenti d’urgenza. Tra questi “ci sarà senz’altro il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, che permetterà alle Regioni di realizzare quegli interventi che hanno dovuto in parte sospendere in queste settimane”. E’ ciò che spiega il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Carlo Dell’Aringa, intervistato dal Gr Rai. E i lavoratori che hanno bisogno di interventi di sostegno al reddito sono molti “quindi le risorse che erano disponibili fino a poco tempo fa dovranno essere messe in gioco ancora per dare la possibilità di prolungare la cassa integrazione almeno fino alla fine dell’anno“, ha aggiunto dell’Aringa.
Sul tavolo anche la questione degli esodati. Dell’Aringa ha sottolineato che si parla di “circa 140.000 persone“, e quindi “vanno trovate le risorse per poter effettuare questi prepensionamenti di ulteriori lavoratori”. “Rimarrà il problema – ha spiegato il sottosegretario – di tutti quelli che quest’anno e l’anno prossimo si potrebbero trovare in difficoltà, cioè licenziati dalle loro imprese e con un pensionamento ancora molto lontano nel tempo. Anche per costoro, che non saranno più definiti esodati ma lavoratori anziani in difficoltà , bisognerà trovare qualche soluzione.”.
E queste soluzioni possono “andare da un uso esteso degli ammortizzatori sociali” o passare attraverso la revisione di “alcune norme della stessa riforma sulle pensioni per dare una soluzione strutturale e non continuamente di emergenza come si sta facendo con gruppi progressivi di esodati che vanno salvati”, ha puntualizzato il sottosegretario.
Poi le misure per rilanciare crescita e occupazione. La prima soluzione, per Dell’Aringa è “ridurre il costo del lavoro”. “Chiederemo anche in Europa di avere un aiuto affinché quei vincoli di bilancio che vogliamo assolutamente rispettare, siano un po’ allentati per permetterci di intervenire sulla variabile fondamentale che riguarda sia i redditi dei lavoratori, sia la competitività delle imprese”, ha concluso il sottosegretario.