Sulla decurtazione dell’indennità a 5mila euro lordi i parlamentari M5S sono stati d’accordo fin dall’inizio. Ma sulla diaria e su tutti i rimborsi forfettari delle spese accessorie (che ammomtano complessivamente a oltre 8mila euro), tra i grillini la spaccatura è netta: da un lato la linea Grillo-Casaleggio (rimborso delle spese rendicontate e destinazione di tutta la parte eccedente al “fondo di solidarietà”), dall’altro il principio di libera scelta, così riassumibile: la rinuncia a quella quota di spese non sostenute ma comunque rimborsate dallo stato deve essere a discrezione del singolo parlamentare. Accuse che i parlamentari del Movimento Cinque Stelle rispediscono al mittente: “Ci si sta occupando del nulla”, dicono.
Il retroscena è raccontato da Repubblica, secondo cui nel weekend i 163 deputati e senatori 5 Stelle hanno partecipato a un sondaggio per capiure come comportarsi, appunto, con la diaria. Secondo Repubblica il risultato, a ieri pomeriggio, era tutt’altro che unanime: avrebbero votato in 132 su 163. E il 48% vuole che le diarie vengano mantenute, con l’obbligo di rendicontare, sì, ma senza dovere restituire per forza la parte eccedente. I parlamentari Cinque Stelle rispondono che il quotidiano diretto da Ezio Mauro si “occupa del nulla”. Dopo Ballarò – si legge nella replica pubblicata sul blog di Beppe Grillo – ecco La Repubblica. E’ il deputato Roberto Fico, in particolare, a muovere una precisa accusa: “Prende pezzi sparsi dal forum interno e privato dei parlamentari del movimento Cinque Stelle, decontestualizza i ragionamenti, costruisce titoli per screditare il movimento e per mettere noi parlamentari contro Beppe Grillo e viceversa. Gioco vecchio e che non funziona”.
Secondo quanto scrive Fico “l’onestà intellettuale vorrebbe prima di tutto che si raccontasse il grande risparmio che si ha con i parlamentari del movimento partendo dai 42 milioni di euro di rimborsi elettorali non presi perché non voluti e poi la rinuncia all’assegno di fine mandato, circa 30mila euro a parlamentare, la riduzione del 50% dell’indennità e in più la rendicontazione on-line di tutte le spese sostenute”, dice ancora Fico. “Questa è la notizia in un parlamento in cui nessuno rinuncia mai a niente”, rivendica. “I ragionamenti estrapolati chissà come dal nostro forum e costruiti ad arte per fare un bel titolo li lasciamo appunto alla Repubblica“, scrive ancora il deputato. “Invitiamo tutti gli altri parlamentari a seguire il nostro grande esempio – conclude – Noi rinunciamo anche alle doppie indennità di carica vedi Luigi Di Maio, Claudia Mannino, Ricardo Fraccaro“.
Ma cosa dice il codice di comportamento degli eletti? Alla voce “trattamento economico” si legge: “L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”. Il dibattito, quindi, si è acceso sulla differenza tra le spese riconosciute come forfettarie e quelle effettivamente sostenute. A proposito dell’eccedenza rispetto alle spese rendicontate, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in una mail agli eletti, hanno chiesto di destinare la somma, appunto, al fondo di solidarietà.
Tra i commenti di oggi sul blog di Grillo (dove però non è detto che scrivano solo i militanti del movimento) non mancano le reazioni indignate e le richieste di chiarezza. “Gente abbiamo un problema molto grosso, i giornali sulla storia degli stipendi e delle indennità ci stanno mangiando di brutto, e molta gente che aveva simpatia per il movimento ora ci guarda come lo scarto dei vecchi partiti…occorre informazione e subito…dimostrare con fatti concreti che noi siamo diversi”, scrive Giovanni M. da Empoli. E ancora: “Si può fare chiarezza sulla notizia di oggi riguardo ai rimborsi non restituiti? Sembra che la metà dei nostri non vogliano restituirla…”, scrive un utente con il nickname Marcos. “Lo stipendio dei Senatori e Deputati del M5S ,deve essere quello stabilito prima delle elezioni,altrimenti tutti a casa”, aggiunge un’altra utente.