Dopo i fatti di Ferrara, il sindacato di polizia Coisp è tornato in piazza a Roma con due presidi davanti al ministero della Giustizia e alla sede del Consiglio Superiore della Magistratura. La richiesta è la scarcerazione degli agenti detenuti dopo la condanna definitiva a 3 anni e 6 mesi per l’omicidio colposo del giovane Federico Aldrovandi, avvenuto il 25 settembre 2005 nella periferia di Ferrara. “Gli agenti – spiega Michele Sprovara, segretario provinciale Coisp Roma – devono godere dei benefici di legge e andare ai domiciliari. Non si sono pentiti? Noi diciamo solo che non è stata applicata la norma”. Ma è tutore delle Forze dell’ordine chi viene condannato per aver causato la morte di un giovane innocente? Sprovara non risponde e ribadisce: “La legge deve essere uguale per tutti”. Mentre alla domanda se ci sarà un sit-in per chiedere la radiazione degli agenti, Sprovara replica: “Su questo deciderà il Ministero. Intanto è stata ricevuta una delegazione da un sottosegretario di governo”. Una circostanza poi smentita dal Coisp nel pomeriggio di Nello Trocchia
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