Anche nel Belpaese la crisi costringe ad emigrare. E una delle destinazioni preferite è la Germania che nel 2011 ha registrato un aumento del 40% di cittadini italiani rispetto all’anno precedente. A lasciare il nostro Paese, secondo i dati dell’Ufficio federale di Statistica di Berlino, è spesso la manodopera altamente qualificata destinata a colmare le carenze, soprattutto nel settore sanitario e informatico, nel sistema produttivo tedesco.

Le difficoltà economiche dell’Eurozona stanno così alimentando il boom dell’immigrazione in Germania, con un livello di arrivi che nel 2012 ha toccato il massimo degli ultimi 17 anni. E a intensificare questo flusso di nuovi migranti sono proprio i paesi partner europei maggiormente colpiti dalla crisi. I dati diffusi mostrano un totale di immigranti che lo scorso anno ha toccato 1,08 milioni di unità con un aumento del 13 per cento sul 2011 e nel 2012 712 mila persone hanno lasciato la Germania con un flusso netto positivo di 369 mila residenti. Il flusso più forte è comunque quello in arrivo dalla Polonia (176.367 immigrati) seguito da quello da Romania (116.154) e Bulgaria (59mila). Ma in percentuale spicca l’incremento di immigrati dalla Slovenia (+62%), dalla Spagna (+45%) e da Grecia e Portogallo (+43%). 

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