Di fronte ai giudici di Cassazione, il procuratore generale chiede di confermare l'estinzione dell'accusa per la maggior parte degli imputati per gli abusi sui manifestanti detenuti nella caserma del G8 del 2001. I magistrati di Genova hanno invocato la lesione di "diritti umani", ma il nostro codice penale non la prevede. Chiesta la conferma della pena per gli altri sette condannati in appello: "Comportamenti inqualificabili"
La mancanza del reato di tortura nel codice penale italiano potrebbe “salvare” la maggior parte degli imputati nel processo per gli abusi sui dimostranti compiuti dalle forze dell’ordine nella caserma di Bolzaneto, durante il G8 di Genova del 2001. Di fronte alla corte di Cassazione, chiamata a pronunciare la sentenza definitiva sulla vicenda, il procuratore generale Giuseppe Volpe ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso della Procura generale di Genova contro la sentenza di appello che ha dichiarato responsabili civilmente 44 imputati delle violenze alla caserma di Bolzaneto, ma ha condannato penalmente solo sette di loro tra poliziotti, agenti della Polizia penitenziaria e medici, ritenendo prescritti i reati a carico di tutti gli altri. Secondo i magistrati genovesi, quei reati dovrebbere essere dichiarati imprescrittibili perché hanno comportato una lesione dei diritti umani. Ma, appunto, il pg Volpe ha fatto notare che in assenza del reato di tortura questa richiesta va respinta. La parola, ora, spetta alla V sezione Penale della Cassazione, presieduta da Gaetanino Zecca.
Per il resto, il pg ha chiesto la conferma della sentenza della Corte d’Appello di Genova del 5 marzo 2010, perché sono state dimostrate le “vessazioni, i soprusi e gli inqualificabili comportamenti tenuti” da poliziotti, carabinieri, agenti di polizia penitenziaria e medici ai danni dei manifestanti anti-globalizzazione portati nel centro di detenzione in seguito agli scontri di piazza. I sette imputati condannati sono l’assistente capo della polizia Massimo Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi condannato per lesioni personali, divaricò le dita della mano di un detenuto fino a strappare la carne), gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e il medico Sonia Sciandra (2 anni e 2 mesi). Un anno per gli ispettori della polizia Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi che avevano rinunciato alla prescrizione. Anche se confermate dalla Cassazione, le condanne fino a tre anni di reclusioni sarebbero comunque coperte dall’indulto.
Il processo per gli abusi di Bolzaneto è l’ultimo tra i principali dibattimenti legati al G8 del 2001 ancora da definire. Sono infatti arrivati a sentenza definitiva il processo Diaz e quello contro alcuni dei manifestanti coinvolti negli scontri di piazza, mentre è ancora aperto il procedimento per falsa testimoniaza a carico dell’allora questore di Genova Francesco Colucci, sempre legato alla vicenda Diaz. Si è invece concluso con un’assoluzione il processo nel quale l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro era accusato di aver spinto Colucci a dire il falso davanti ai giudici genovesi.