Innanzitutto grazie. La campagna utente sostenitore è partita ed è partita bene. Nel fine settimana gli abbonamenti hanno sfiorato quota 1500 e, assieme alle sottoscrizioni, sono arrivati molti consigli e qualche critica (sempre utile).
La prima idea suggerita dai lettori la vogliamo realizzare subito: nei prossimi giorni nascerà un blog utente sostenitore dove verranno ospitati (dopo una selezione) gli interventi di chi ha deciso di partecipare finanziariamente alla nostra sfida ai big della Rete. Presto vi sarà indicato a che indirizzo e-mail potrete inviare i vostri contenuti.
Anche per quanto riguarda i diversi sistemi di pagamento, di cui molti di voi parlavano, siamo sulla buona strada: abbiamo aggiunto la modalità PayPal (per il momento solo con versamento annuale) e il bonifico bancario.
Resta da risolvere invece la questione dei commenti che scompaiono anche se non violano la nostra policy (che consiglio a tutti di leggere con attenzione) o che vengono pubblicati con grande ritardo.
Comprensibilmente c’è chi grida alla censura. Ma chi lo pensa, vi assicuro, si sbaglia. I malfunzionamenti nascono da errori tecnici e umani. Errori inevitabili finché non saremo in grado di investire altre risorse nel sito.
Ormai raggiungiamo spesso i 30mila commenti al giorno e seguirli è davvero un lavoraccio. Per farlo spendiamo più di 100mila euro all’anno (tra piattaforma e contratto con la società esterna che cura la moderazione), ma i risultati sono obbiettivamente insoddisfacenti. Per trovare una soluzione ci servono almeno altri 50mila euro ogni 12 mesi.
Oggi, infatti, i moderatori (troppo pochi) seguono il flusso dei commenti in ordine cronologico indipendentemente dal post a cui si riferiscono. In questo modo perdono il senso delle conversazioni e commettono (non per colpa loro) degli errori.
Ma non basta: nei momenti di picco moltissimi commenti contenenti termini e concetti considerati da un software “a rischio” vengono bloccati per essere letti e ottenere il successivo via libera. Ma quando sono tanti il ritardo nella pubblicazione è notevole. Esattamente come accade ogni mattina quando i commenti vengono riaperti, dopo 9 ore di chiusura notturna (obbligatoria per evitare che utenti maleducati rendano il sito un posto poco piacevole da frequentare).
Ci sono poi una serie di falle in Disqus che provocano rallentamenti, sospensioni del servizio, e scomparse di testo a volte inspiegabili. Risultato: accade persino che “evaporino” i miei commenti e quelli della redazione.
Questa penso, è la migliore dimostrazione di come dietro alle cancellazioni sbagliate non ci sia nessuna volontà di tipo censorio. E poi una cosa lasciatemela dire: io e gli altri colleghi, che partecipano a questa straordinaria avventura editoriale, abbiamo fondato Il Fatto Quotidiano (cartaceo e on line) proprio per sostenere la libertà di parola. Scoprire che c’è chi ti accusa di volere invece il bavaglio fa, davvero, un po’ male.
Accettiamo comunque ogni punto di vista.
Grazie ancora. Se potete e volete, restateci vicini.
Ps: Oggi, mercoledì 8 maggio, alle 16, terremo la nostra prima riunione di redazione aperta agli utenti sostenitori. Seguiteci in diretta streaming e inviate proposte e suggerimenti nei commenti. Un collega leggerà i più significativi e noi cercheremo di darvi subito qualche risposta.
Riguarda la prima riunione di redazione in diretta streaming