Sabato 11 maggio al Teatro EuropAuditorium con una band di 9 elementi torna il jazz del musicista di Pesaro: "Ho un bel ricordo delle cantine underground della città dove suonavo con Felice Del Gaudio". L'impegno per rendere questo genere più popolare e meno elitario: "La prima registrazione jazz della storia fu di un italiano"
Non c’è due senza tre. Raphael Gualazzi torna ad esibirsi dal vivo a Bologna con Happy Mistake Tour. Sabato 11 maggio salirà sul palco del Teatro EuropAuditorium accompagnato sul palco da 9 musicisti, 8 dei quali francesi, con il suo inconfondibile sound con i brani dell’ultimo disco di inediti, dopo il successo della data del 2012 di Reality and Fantasy Tour e la prima tappa del 2011.
“Senza dimenticare”, spiega un pacato Gualazzi al Fattoquotidiano.it, “le sessioni nei locali underground di Bologna dove ho suonato jazz. Per questo devo molto, musicalmente parlando, al mio contrabbassista Felice Del Gaudio, che ha contribuito con la sue note e i suoi assoli anche all’ultimo disco, Happy Mistake”.
L’album “Happy Mistake” (Sugar) rompe un silenzio lungo due anni per far ricominciare a parlare la musica. Riflessivo e nello stesso tempo appassionato, timido ma incontenibile, Raphael Gualazzi è tra i talenti più puri del panorama musicale degli ultimi anni: un vero e proprio “artigiano della musica” con un amore viscerale per il jazz e il blues.
“E’ affascinante l’etichetta applicata ai generi musicali”, spiega, “ma la mia musica è un flusso unico. Ho un approccio eclettico, sono un musicofilo e jazzofilo. Se poi dovessi definire il jazz direi intanto che non è una musica elitaria, ma assolutamente popolare, per me ha un significato di libertà e di riscatto”.
Gualazzi non molto tempo fa aveva sottoscritto un documento redatto dal collega Paolo Fresu proprio per “parificare” il jazz alla classica, anche di fronte al sostegno di genere da parte delle istituzioni: “In molti hanno aderito all’idea che si definisca innanzitutto il jazz una musica italiana. Tiger rag, il primo brano jazz inciso negli Usa nel 1917 dalla Original Dixieland Jazz Band è stato composto e suonato dall’italiano Nick LaRocca. E’ ridicolo in una società globalizzata come quella attuale parlare di jazz solo in senso di radici afroamericane, questa è una musica che nasce in un contesto multirazziale e attraversa tutto il ‘900”.
Rivelazione del Festival di Sanremo 2011 (primo posto tra i Giovani e Premio della critica), Gualazzi è tornato quest’anno in gara con due brani “Sai (Ci basta un sogno)” e “Senza Ritegno”. Quest’ultimo da molti è stato associato a un presunto impegno socio-politico grazie a un testo febbrile e concitato: “E’ importante essere coscienti della situazione politica ed economica del proprio paese, ma ognuno deve impegnarsi per farlo crescere e arricchirlo impegnandosi nella propria materia di competenza”.
“Lo scorso febbraio”, conclude, “da Londra, dove abito, sono tornato in Italia a Pesaro per votare alle elezioni. Non voglio fare dichiarazioni politiche, altre persone se ne occupano. Dico solo che in Italia ora c’è ancora molto da fare”.
Il concerto inizia alle 21. Il prezzo dei biglietti è di 46 e 34,50 euro. Per informazioni: www.teatroeuropa.it – 051 37.25.40 – 051 63.75.199 info@teatroeuropa.it