Manca solo l'ufficialità, ma la candidatura unica dell'ex segretario nazionale Cgil dovrebbe essere cosa fatta. Dopo l'ipotesi Gianni Cuperlo e il tentativo (vano) di convincere il capogruppo alla Camera Roberto Speranza, ora i democratici puntano su un nome forte del partito
Guglielmo Epifani traghettatore fino al congresso che a ottobre eleggerà il nuovo, vero segretario del Pd. Ormai manca solo l’ufficialità, ma la candidatura unica dell’ex segretario nazionale Cgil dovrebbe essere cosa fatta. Dopo l’ipotesi Gianni Cuperlo e il tentativo (vano) di convincere il capogruppo alla Camera Roberto Speranza, ora i democratici puntano su un nome forte del partito. Una sorta di terza via: non un giovane che dia l’idea del rinnovamento, non un ‘padre nobile’ (si erano fatti i nomi di Fassino, Chiti e Finocchiaro), ma una personalità di spicco capace di fare sintesi tra le varie (troppe) anime democratiche. E i commenti dei vari esponenti Pd, ancor prima della comunicazione ufficiale, sembrano per una volta andar tutti nella stessa direzione.
A conferma di ciò, basta leggere la nota del partito: “Il gruppo indicato dal coordinamento per preparare l’Assemblea nazionale, al termine di due giorni di consultazione e di confronto, ha registrato un’ampia convergenza sulla figura di Guglielmo Epifani”. La convergenza su Epifani, spiega il comunicato, dipende dal fatto che il suo “profilo risulta il più idoneo a condurre il Pd verso la stagione congressuale e nelle nuove e impegnative responsabilità che spettano al Partito democratico nella difficile fase politica del Paese”. Parola (e relative firme) del comitato dei cosiddetti facilitatori, ovvero i vicepresidenti dell’Assemblea, Marina Sereni e Ivan Scalfarotto, i capigruppo Roberto Speranza, Luigi Zanda e David Sassoli e il coordinatore dei segretari regionali Enzo Amendola.
Allineatissimi i pezzi da novanta del partito: dal ministro Franceschini (“Con lui sostegno a governo e unità del Pd”) a Roberto Speranza (“Persona giusta, ha il mio sostegno”), fino ai renziani, con Simona Bonafè, parlamentare vicina al sindaco di Firenze che non ha dubbi sulla bontà della candidatura. “Non abbiamo mai posto alcun problema sui nomi. Va bene Epifani, va bene questa fase di reggenza verso il congresso – ha detto la Bonafè – Ora l’importante è che si apra un dibattito su quale idea di Pd, quale identità del Partito democratico”. E mentre il diretto interessato ha preferito scherzare (“Io segretario, aspettiamo domani” ha detto Epifani), nei suoi confronti è arrivato anche una sorta di endorsement da Pier Luigi Bersani, che per molti è il vero vincitore di questa battaglia nonché colui che avrebbe ideato la candidatura. Il segretario uscente non parla della persona, ma del metodo: “Abbiate fiducia nel Pd. Non è così caotico come lo descrivete voi. Vedrete…”.
Articolata e più generale la presa di posizione di Fabrizio Barca. ”Quello che sicuramente sentiamo tutti gli iscritti è che serve una soluzione che al tempo stesso, da un lato, dia al Presidente del Consiglio la presenza del partito robusto, che sappia incalzare il governo a fare le cose giuste e non quelle sbagliate – ha detto l’ex ministro per la Coesione Territoriale – Dall’altro lato serve un governo del partito che abbia coraggio, innovativo, capace di riconoscere i gravissimi errori compiuti e quindi di aprire uno spazio di confronto effettivo al quale spero di collaborare”.
L’unico a bocciare l’ex sindacalista è il deputato lombardo Pippo Civati: “Se c’è la candidatura di GuglielmoEpifani, ci sarà una epifania di candidati” ha detto Civati a margine di un incontro con i ragazzi di Occupy Pd (che hanno contestato i parlamentari giovani del partito e litigato con David Sassoli), i quali si stanno organizzando per la manifestazione di protesta che si terrà domani in contemporanea con l’assemblea. “Domani potrebbe essere la puntata finale del Pd se continuano a fare quello che stanno facendo – ha continuato – L’importante adesso è chiarirsi sul fatto che vogliamo sapere la data del Congresso”. E a chi gli ha domandato se il Partito Democratico morirà ‘democristiano’, Civati ha risposto: “Moriremo e basta, magari morissimo democristiani, almeno avremmo un destino”.
In attesa dell’ufficializzazione della candidatura di Epifani, l’attenzione è tutta per l’assemblea nazionale di domani, che inizierà alle 10 e si terrà presso la Nuova Fiera di Roma. All’apertura la presidenza sottoporrà all’Assemblea l’ordine dei lavori per l’approvazione. La presentazione delle candidature a segretario dovrà essere sottoscritta da 95 delegati (pari al 10% degli aventi diritto al voto) e dovrà avvenire entro le 13. Le votazioni procederanno a scrutinio segreto dalle 14 alle 16. L’assemblea dovrà inoltre nominare, su proposta della presidenza, gli scrutatori e i presidenti dei seggi. Qualora nessuno dei candidati abbia ottenuto il 50% più 1 dei voti validamente espressi, si procederà al ballottaggio tra i primi due. Dopo gli adempimenti richiamati – comunica il gruppo per l’organizzazione nominato dal coordinamento del Pd – introdurrà i lavori il presidente del gruppo alla Camera dei deputati, Roberto Speranza. La conclusione del dibattito è prevista intorno alle 16. A seguire il nome del nuovo segretario ‘traghettatore’. Ma su questo, a quanto pare, non dovrebbero esserci dubbi: sarà Guglielmo Epifani. Hanno già confermato la loro presenza più di 700 membri dell’assemblea. Il premier Enrico Letta dovrebbe arrivare in tarda mattinata alla riunione e sembra che sia Pier Luigi Bersani che Rosy Bindi (segretario e presidente dell’assemblea dimissionari) prenderanno la parola nel corso del dibattito. Potrebbe esserci, inoltre, un documento promosso dai segretari regionali del Pd sulla candidatura di Guglielmo Epifani per il sostegno al governo Letta e il rilancio del partito.