L'ex segretario della Cgil, che sostiene il governo di larghe intese come altri colonnelli di partito, è stato eletto con l'85% dei voti. Divieto dei giornalisti di entrare nella sala dove si svolgono i lavori. Ammesso invece un gruppo di OccupyPd. Bersani: "Le mie dimissioni non sono state un gesto personale, ma politico"
Il nuovo segretario è Guglielmo Epifani, ma la sua elezione non è sembrata essere il tema principale dell’assemblea nazionale del Pd. Nella stragrande maggioranza degli interventi dal palco, infatti, il tema è stato solo uno: la giustificazione dell’accordo di governo con Silvio Berlusconi. L’esecutivo di larghe intese non è inciucio, ma un compromesso necessario, nonché l’unica strada per formare un governo: così, infatti, i colonnelli democratici hanno giustificato il patto con il partito guidato da Angelino Alfano, insieme al quale siedono insieme a Palazzo Chigi. Primo su tutti proprio Guglielmo Epifani, eletto segretario pro tempore per traghettare il partito fino al congresso di ottobre con l’85% dei voti. L’ex segretario della Cgil ha precisato che “la richiesta più forte che veniva dal Paese” era quella di “fare un governo per affrontare i problemi. E ce lo chiedevano anche gli esodati, i cassaintegrati”. Per questo ha sostenuto la necessità di “mettere la faccia” in questo governo. E il lavoro che richiede è molto e “non è facile, abbiamo tante mine”. Oggi, ad esempio, “è la giornata in cui qualcuno a Brescia sta mettendo un’altra mina”, ha detto, riferendosi alla manifestazione del Pdl a Brescia contro i giudici.
Una posizione ribadita anche sul Corriere della Sera dove ha spiegato di avere pensato fin da subito “che l’unica strada potesse essere quella dell’accordo con il Pdl per un governo. E detto da me, che ho fatto ore e ore di sciopero contro Berlusconi…avrà un senso che non è l’inciucio”. Pur con diverse sfumature, anche per Stefano Fassina, viceministro all’Economia ed esponente dei “giovani turchi”, si tratta di un “esecutivo di compromesso e non di inciucio” e il sindaco di Firenze e “rottamatore” Matteo Renzi ha invitato il partito a “guidare” il governo e non a “subire” Berlusconi. Una delle poche voci che si è alzata chiara contro l’esecutivo Pd-Pdl è quella di Rosy Bindi che, pur assicurando l’appoggio a Enrico Letta, ha detto di rifiutare la “retorica della pacificazione imposta da Brunetta, Berlusconi e tutti gli altri” perché “noi siamo alternativi”. Un elemento sottolineato nel suo intervento anche da Roberto Speranza, capogruppo alla Camera.
Il Pd che si è presentato all’assemblea di oggi è un partito frantumato all’interno proprio a causa dell’esecutivo insieme al Pdl, come ha spiegato oggi la senatrice “ribelle” Laura Puppato che ha invitato esplicitamente il colleghi parlamentari al dialogo con le forze politiche al di fuori della maggioranza, aprendo così a Sel e M5S. E anche la base, tra le proteste di OccupyPd e le “sofferte” dimissioni del segretario del circolo della Bolognina, ha espresso forte dissenso rispetto alla linea del partito.
L’assemblea è iniziata con l’Inno di Mameli e con il divieto imposto ai giornalisti di entrare nella sala in cui si svolgono i lavori, ufficialmente per motivi di spazio, nonostante l’incontro si svolga alla Fiera di Roma. Una decisione dell’organizzazione che ha creato malcontento tra i cronisti. Al contrario, a una delegazione di OccupyPd è stato consentito di prendere parte all’assemblea. Dopo l’intervento della vice presidente, Marina Sereni, ha preso la parola il segretario dimissionario Pier Luigi Bersani. Secondo l’ordine dei lavori proposto dal vicepresidente Ivan Scalfarotto, le candidature saranno presentate entro le 13, supportate da almeno 94 firme, poi ci sarà il voto a scrutinio segreto dalle 14 alle 16. E l’unica candidatura in campo è quella dell’ex segretario Cgil.
Al Corriere Epifani, che sarà guida pro tempore di un partito balcanizzato, ha spiegato inoltre che l’esecutivo con il Pdl “adesso questa è l’unica chance che abbiamo e non possiamo sprecarla per giochetti di partito o interessi personali. Il governo è la nostra strada: se saremo in grado di dimostrare che riusciamo a fare qualcosa per gli italiani, ci risolleveremo”. Ma bisogna dimostrare che “si può governare con Berlusconi, in uno stato di necessità, senza dimenticare i deboli, i lavoratori, i giovani disoccupati e le tensioni sociali”. “Ho parlato con tutti – dice – ho ricevuto sms da tutti. Ho sentito Walter Veltroni, Orfini, ovviamente Bersani. Mi ha chiamato la Bindi. E ho ricevuto un sms da D’Alema di appoggio. È stato impressionante il numero di persone che ha voluto farmi sapere che tutto andava bene, che c’era bisogno di me..”.
LA CRONACA ORA PER ORA
16.50 – Epifani: “Cercherà di mettercela tutta per fare bene”
“Cercherò di mettercela tutta per far bene. So quanto è difficile il compito. Mi aiutano esperienza e passione e tutti voi se assieme riprendiamo in mano il futuro di questo partito, non per noi ma per il Paese. Da domani, tutti a lavorare”. Lo ha detto Guglielmo Epifani subito dopo la sua elezione a segretario del Pd.
16.35 – Letta: “Epifani segretario è buona notizia per il governo”
16.34 – Guglielmo Epifani eletto segretario del Pd
Guglielmo Epifani è stato eletto segretario del Pd con l’85,8 per cento dei voti validi dell’assemblea. I votanti sono stati 593, 534 i voti validi, le schede nulle 59. Epifani ha ottenuto 458 voti, le schede bianche sono state 76.
16.32 – Assemblea Pd stabilisce congresso entro ottobre
Il congresso del Pd si terrà ”entro ottobre 2013”. Lo prevede un ordine del giorno approvato dall’Assemblea quasi all’unanimità, con soli otto astenuti. L’Assemblea, si legge nel documento, dà mandato al segretario di “proporre alla Direzione procedure congressuali all’insegna della collegialità e e della partecipazione”.
16.30 – Letta: “Vorrei che mio governo fosse ricordato per lotta a disoccupazione giovanile”
“Per una cosa vorrei che il governo venisse ricordato positivamente, vorrei riuscisse a dare lavoro ai giovani”. Lo ha detto Enrico Letta, parlando all’Assemblea del Pd. “Vorrei che il governo riuscisse a far calare il tasso di disoccupazione giovanile, arrivato a livelli insostenibili, vorrei si fermasse e cominciasse a scendere e tornasse l’opportunità di lavoro per i nostri giovani”, ha aggiunto il premier.
16.25 – Letta: “Riforma della politica dovrà essere un’ossessione”
Il tema della ”riforma politica dovrà essere una delle ossessioni di questo periodo e dovremo dare risposte subito”. Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando dal palco dell’assemblea del Pd. “Se non riusciamo su questo tema a passare il punto di non ritorno – ha aggiunto – tutto il resto non lo riusciamo a fare”.
16.04 – Letta: “Questo governo per me non è quello ideale”
”Sento l’eccezionalità di questo momento, la sento profondamente sulle mie spalle” è quella “che ci ha portato in un governo che non è quello per il quale io ho lottato e quindi non è il mio governo ideale e nemmeno il mio presidente del consiglio ideale”. Lo ha detto il premier Enrico Letta all’assemblea del Pd.
15,40 – La prodiana Zampa: “Su Epifani mi asterrò, venga allo scoperto chi non ha votato Prodi al Quirinale”
”Io mi asterrò e non votero”’ per Epifani. Lo ha detto la deputata prodiana Sandra Zampa parlando dal palco dell’assemblea del Pd e ribadendo tutte sue perplessità sulle larghe intese. La Zampa e tornata a chiedere che venga allo scoperto chi non ha votato per Romano Prodi al Quirinale. “Sarebbe doveroso – ha detto – che quei 101 spiegassero e loro ragioni. Lo devono anzitutto ai loro elettori”.
15,24 – Il delegato Ranieri: “Non voterò per Epifani, non ho superato anomalia berlusconiana”
“Io non voterò per Epifani”. Lo ha detto dal palco il delegato dell’assemblea del Pd il delegato Andrea Ranieri in un intervento molto critico sulle larghe intese. “Io non ho superato l’anomalia berlusconiana”, ha detto. “Mio padre – ha spiegato – era un comandante partigiano ed è morto un anno fa a 97 anni e prima di chiudere gli occhi mi ha detto: ‘La cosa che mi dispiace di più è andarmene che ancora lui comanda’”.
14.23 – Epifani: “Pd rischia di toccare il fondo. Il governo può contare su di noi” – Guglielmo Epifani all’inizio del suo intervento spiega di non potere “sottrarsi alla responsabilità di questo incarico” che, sottolinea, “non avevo chiesto”. Poi ringrazia i predecessori Bersani, Franceschini e Veltroni. E aggiunge: “Nessuna autoindulgenza, stiamo correndo il rischio di toccare il fondo, di toccare con mano il potenziale fallimento del nostro progetto”. Al governo Epifani chiede “dei segni” e delle risposte che sono “il miglior modo per convincere il Paese e il nostro popolo che questa è la strada giusta”. Inoltre ritiene che il lavoro da fare per l’esecutivo è molto e “non è facile, abbiamo tante mine, oggi è la giornata in cui qualcuno a Brescia sta mettendo un’altra mina”, riferendosi alla manifestazione contro i giudici indetta dal Pdl.
Epifani inoltre spiega di avere “parlato con un gruppo di ragazzi che hanno occupato la sede del Pd. Ci ho parlato per un’ora e ho ribadito le mie ragioni e che cioè non c’era alternativa a questo governo e vedevo che nei loro occhi c’era la preoccupazione. E lì ho toccato con mano il tema che abbiamo davanti: noi dobbiamo parlare e non possiamo e non dobbiamo permetterci di abbandonare quei ragazzi. E allora dico a Enrico Letta: noi non solo dobbiamo sostenere il governo ma anche ricostruire un tessuto sociale”. Va infatti data la ”possibilità di discutere” a chi “ha un’opinione diversa di un passaggio difficile” perchè altrimenti il rischio è quello che molti giovani “si lascino a un abbandono” e “noi non possiamo permetterci soprattutto che quei giovani abbandonino soprattutto l’idea di speranza del Pd”. Che in quanto “grande e serio partito non ha paura del congresso, per quanto difficile sa che rappresenta il cuore del mandato democratico, del rapporto democratico”.
Sugli attacchi al ministro dell’Integrazione dice: “Troverei molto incosciente un partito che non sappia sollevarsi quando Cecile viene offesa e minacciata: lei ha bisogno di sentire noi accanto a lei e non che parliamo d’altro o ci dividiamo in questa fase” perché “è incosciente un partito che non sapesse dire basta al femminicidio e alla volenza sulle donne”.
13.42 – Esponente di OccupyPd sul palco: “Non escludiamo di candidarci al Congresso” -I ragazzi di OccupyPd hanno avuto la possibilità di leggere il documento che avevano preparato, e che tra le altre cose parla di azzeramento della classe dirigente, all’assemblea del Partito democratico. E’ stata Ludovica Ciorla, vicesegretario dei giovani democratici di Torino, a salire sul palco e a leggere il documento. “Ma adesso la battaglia continua -ha spiegato l’altro animatore di OccupyPd Diego Sarno- Vedremo cosa dirà Epifani, se accoglierà le nostre istanze per farle valere anche a livello territoriale. Il 19 ci vedremo a Prato e valuteremo cosa fare soprattutto in vista del Congresso dove non escludiamo nulla, nemmeno che ci sia una nostra candidatura”.
13.34 – Cuperlo: “Serve Pd che ricollochi nel mondo la sinistra” – ”Anche io sono d’accordo che non ha senso stare in questo processo con un piede sì e uno no, bensì dobbiamo starci con il nostro senso critico”. Lo ha detto a proposito del Governo, parlando all’assemblea nazionale del Pd, Gianni Cuperlo che ha già annunciato la sua candidatura al Congresso. “A Matteo Renzi – ha detto Cuperlo – dico che i voti del centrodestra non li conquisti offuscando la radicalità delle tue idee, ma ridando alle persone una ragione di riscatto, che è sempre stata la molla”. Quello che serve, ha aggiunto “non è un Pd più piccolo e più di sinsitra, ma più grande, che sappia ricollocare nel mondo la sinistra”.
13.31 – Chiuse le candidature, Epifani candidato unico – Alla chiusura dei termini per lapresentazione delle candidature all’assemblea del Pd alle 13, l’unica candidatura presentata è quella di Guglielmo Epifani.
13.07 – Bindi: “Sostengo Letta, ma no a retorica pacificazione” – “Io posso fare lo sforzo di sostenere il governo Letta ma non mi si può chiedere di accettare la retorica della pacificazione imposta da Brunetta, Berlusconi e tutti gli altri. Noi siamo alternativi e dobbiamo continuare a praticare la nostra alternatività” o va a finire che “il centrodestra non solo prende i ministri, ma ci prende anche i nostri voti”. Lo dice Rosy Bindi all’assemblea del Pd. “Berlusconi ha detto che farà un discorso pacato a Brescia, possiamo dire che consideriamo molto grave che il vicepresidente del Consiglio partecipi a quella manifestazione?”, sottolinea Bindi.
Tornando sulla vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica, Bindi ha detto: “Se chi non ha votato Prodi dicesse perché renderebbe un grande servizio al partito alla fase della ricostruzione, nessuno li butterebbe fuori ma ci aiuterebbero a capire. Perchè le furbizie e le reticenze non aiutano”. E sulla legge elettorale, che considera la riforma prioritaria, invita il partito a farla “non in 18 mesi, ma nelle prime 18 settimane. Non ci dovesse capitare di dover andare a elezioni anticipate con questa legge. Non ce lo auguriamo ma ci dobbiamo attrezzare”.
12.57 – Fassina: “Il governo è di compromesso, non di inciucio” – L’esecutivo Letta ”è un governo di compromesso” e non un “inciucio”. Lo ha detto Stefano Fassina, viceministro all’Economia ed esponente dei “giovani turchi”. “Le elezioni – ha detto – ci hanno consegnato insieme a una domanda di cambiamento progressivo anche l’ impossibilità di perseguire il cambiamento”. “E siamo dunque – ha detto ancora Fassina – al Governo Letta, che è un governo di compromesso tra partiti che rimangono alternativi, un governo che deve costruire compromessi”. “Se ci riusciamo – ha osservato – possiamo rafforzare la nostra identità e rafforzare le nostre capacità elettorali”. “Chiedo a tutti – ha concluso – di giudicare i risultati dell’azione di governo; non lasciatevi ingannare dalla reazionaria retorica dell’inciucio”.
12.28 – Renzi: “Io pronto a dare una mano da militante”. ‘‘Se il Pd riscopre l’autenticità e la passione, io, non da candidato alla segretaria o da candidato all’Anci ma da militante, da iscritto darò una mano”. Lo ha detto Matteo Renzi dal palco dell’assemblea del Pd e ha chiesto al suo partito di non subire il governo. “Non possiamo ricorrere a mezze parole o frasi di circostanza. E’ chiaro che non è il nostro governo, lo ha detto Enrico Letta. Ma permetettemi di dire che la retorica usata in campagna elettorale contro chi diceva di cercare i voti degli elettori del centrodestra oggi potrebbe costituire elementi di riflessione”, ha detto. “Se non vuoi prendere i voti degli elettori del centrodestra devi prenderne i ministri. E’ un governo guidato da uno di noi, mi interessa capire se lo subiamo o lo guidiamo. Se lo subiamo stiamo regalando l’ennesimo calcio di rigore a Berlusconi. E’ del tutto evidente che perdiamo la strada”, ha sottolineato. “Si tratta di capire se sulle nostre parole d’ordine siamo in grado di essere protagonisti”. Inoltre il Pd non deve mai più cercare “alibi all’esterno”. “La vicenda della presidenza della Repubblica – ha detto – l’abbiamo persa non per Twitter. Anche se poi dico ai giovani deputati del Pd che Twitter è meraviglioso ma quello che conta non sono i 140 caratteri ma il vostro carattere: bisogna essere leader non follower”, ha aggiunto il sindaco di Firenze.
Il sindaco inoltre, spiega di apprezzare l’iniziativa di OccupyPd anche se, aggiunge, “il Pd va aperto più che occupato. Abbiamo iniziato a perdere quando abbiamo respinto le persone con il certificato medico alle primarie. Io avrei perso lo stesso, ma lì abbiamo perso le secondarie”. E su Pd e Pdl ha spiegato che sembrano due partiti che giocano a wrestling e fingono di lottare uno contro l’altro per “poi votare insieme“. “Ci sono due che si combattono in un’arena iper eccitata ed è tutto finto – ha puntualizzato -. Talvolta Pd e Pdl danno questa impressione”.
Quanto alle correnti interne al partito, poi, osserva: ”In questa sede avrei tutto l’interesse a provare a discutere degli errori fatti, mi fa ridere questa violenta critica di oggi al correntismo, dobbiamo liberarci dalla retorica come se quelli che le hanno attaccate finora siano vissuti su marte. Lo dico – ha aggiunto – nel momento in cui voglio mandare un abbraccio a Bersani, contro cui ho combattuto a viso aperto nelle primarie. La lealtà è fondamentale”. E sulla questione ius soli e politiche per l’immigrazione, su cui “si misura il distacco netto tra politica e società”, ha assicurato “tutto il sostegno” al ministro dell’integrazione Cecile Kyenge.
11.50 – Speranza: “Questo governo non era nei nostri disegni”– “Noi siamo e restiamo alternativi al centrodestra, ancorati alle grandi famiglie progressiste europee”. Lo ha detto Roberto Speranza, capogruppo alla Camera. “Questo governo non era nei nostri disegni, ma a noi tocca spiegarne il senso con umiltà e coraggio. Serve un congresso vero in cui la politica prevalga sui personalismi”, ha aggiunto, proponendo quindi all’assemblea la candidatura di Epifani a segretario: “Epifani è nelle condizioni di gestire il partito e accompagnarlo al congresso”.
11.48 – Renzi arriva all’Assemblea – Il sindaco di Firenze è arrivato all’assemblea del Pd. Ai ragazzi di OccupyPd che sono fuori della Fiera di Roma, il sindaco ha spiegato di non potersi fermare per un confronto. “Non mi posso fermare, ci sono troppi giornalisti, non si riesce a parlare”. Renzi è giunto dopo che aveva già parlato Pierluigi Bersani e mentre Roberto Speranza stava concludendo la relazione iniziale.
11.43 – Renziani, accordo su esecutivo partito – Si profila un accordo tra le diverse aree del Pd non solo sull’appoggio alla candidatura di Epifani, ma anche sulla futura squadra. I ‘renziani’ entrerebbero nell’esecutivo assumendo il ruolo del responsabile dell’organizzazione, che verrebbe affidata a Luca Lotti.
11.33 – Delegazione OccupyPd ammessa in Assemblea
11.25 – Bersani: “Le mie dimissioni non sono state un gesto personale, ma politico” – “Le mie dimissioni – ha detto il segretario dimissionario del Pd – che consegno qui ufficialmente, sono venute al seguito di vicende dolorose e drammatiche che hanno cambiato il corso degli eventi. Queste dimissioni non sono state un gesto personale, ma un gesto politico”. Dimissioni che sono avvenute su “una questione dirimente per il Pd e voglio credere che si potrà discuterne a fondo nel congresso. Altrimenti sarebbero state dimissioni inutili”, ha sottolineato. E ha aggiunto: ”In un partito senza padroni è più facile smontare che mettere assieme e mettere assieme non può essere responsabilità di uno, deve essere tema di ciascuno- Questo – ha proseguito – è il tema politico, questo è 0un oggetto politico su cui dovremo fare discussioni e predicazioni”. “Vi ringrazio per quello di buono che abbiamo fatto – ha concluso – di quello che non ha funzionato si dia, per carità, a me la colpa: è legge della politica che si vince assieme e si perde da soli, bisogna dirlo, anche ai giovani”.
10.53 – Fassina assediato dai manifestanti di OccupyPd – “Terremo fermi i nostri punti, il governo resterà fino a quando bisognerà risolvere i problemi gravi che ha il Paese stremato”. Così Stefano Fassina che, arrivando all’assemblea del Pd, è stato letteralmente assediato dai giovani di OccupyPd. Al viceministro dell’Economia i ragazzi hanno chiesto soprattutto conto del governo dove, a loro dire, “comanda Berlusconi“. Fassina ha tenuto il punto: “Noi terremo fermi i nostri punti, questo non è il governo di cambiamento, se volevamo fare un inciucio Bersani era a Palazzo Chigi da tre mesi, con questo governo non ci saranno mai leggi ad personam“.