Denis Zappaterra, seduto tra i banchi consiliari di Cento commenta una discussione inserendo l'immagine di un cavallo sopra l'agente e la scritta "fuck the police". Il gruppo della Lega Nord lo scopre e lo denuncia. Lui: "Non mi ero accorto della scritta". Il Comune: "Azione superficiale, si è scusato, tutto finito"
Un cavallo che tenta di sodomizzare un poliziotto e la scritta inglese “fuck the police”. È la foto postata su un gruppo di discussione facebook dal consigliere comunale del Partito democratico di Cento Denis Zappaterra. Sopra l’immagine la scritta “per tutti quelli che vi scocciano, vi offendono, vi spiano di nascosto… si è liberato un lavoro… bisognerebbe sostituire quello vestito di nero…”. Quello vestito di nero è appunto un agente.
È la seconda clamorosa gaffe nello spazio di poco tempo che vede per protagonista un consigliere comunale di un comune ferrarese. Prima di Zappaterra (ma quasi in contemporanea visto che il post del centese è di due settimane fa) era stato Stefano Grillanda, consigliere a Berra, a trovare involontaria gloria nazionale per una clamorosa gaffe telematica. Commentando la sparatoria davanti a Palazzo Chigi, l’esponente di Fratelli d’Italia scrisse sulla propria bacheca facebook: “Che c… c’entrano i carabinieri? Ai politici dovevi mirare”. L’uscita gli valse l’ammonimento di Giorgia Meloni e la decisione di presentare le dimissioni dalla carica.
Ora lo sdegno diventa bipartisan con l’infelice uscita di Zappaterra che, dopo le prime veementi reazioni del gruppo di discussione, ha eliminato il messaggio, spiegando che non si era accorto della frase in inglese contro la polizia. Tutto sarebbe rimasto sotto traccia se non fosse per la sezione locale della Lega Nord, che in una nota ha portato a conoscenza dei media la vicenda, che risale come detto a una quindicina di giorni fa. E che ha già visto il comandante della polizia municipale prendere posizione condannando l’episodio. Ma poi più nulla. Nessuna voce a quanto è dato sapere si è levata dal Pd locale.
Arriva invece dal Carroccio una censura verso il comportamento del consigliere, che “squalifica inevitabilmente chi la pubblica e offende tutti i servitori dello Stato che ogni giorno fanno il loro dovere per difendere i cittadini”. Un post “di cattivo gusto e altamente lesivo della dignità di tutte le forze dell’ordine”, con l’aggravante “che sono state pubblicate da un amministratore di questa città”.
Nemmeno le giustificazioni di Zappaterra servono a evitare la riprovazione dei leghisti, che parlano di giustificazioni “alquanto deboli e poco credibili”, visto che “la frase in inglese contro la polizia ,è grande ben un quarto della foto. Se anche fosse vero, la foto era eloquentemente lesiva verso le forze dell’ordine. Dire che il post era stato fatto con un’ altro intento non diminuisce la colpa ma l’aggrava parchè dimostra la superficialità con cui ha pubblicato il tutto”.
“Dire che lui stesso – prosegue la Lega – ha ammirazione per le forze dell’ordine e rimuovere il post per nascondere il fatto, senza nemmeno rendere pubbliche scuse per l’accaduto, è gravissimo. L’ammirazione si dimostra con i fatti, non con semplici parole di circostanza”.
A questo punto i padani locali chiedono due pesi e due misure. Se a Berra Grillanda si è dovuto cospargere il capo di cenere e annunciare pubbliche scuse e dimissioni, allora “ci auguriamo che il consigliere del Pd abbia la stessa sensibilità, senso civico e onestà intellettuale del dimissionario consigliere di Fli”.
Ma da una nota del Comune si capisce già che il consigliere rimarrà al suo posto. “L’accaduto è espressione di una azione superficiale con un esito sicuramente oltre le intenzioni. Il sig. Zappaterra infatti, dopo la presa d’atto, ha immediatamente preso le distanza dal post medesimo e ha provveduto alla rimozione dello stesso. Contemporaneamente, sullo stesso mezzo di comunicazione, ha espresso le proprie scuse, ribadendo con particolare forza la propria ammirazione alle forze dell’ordine. Con l’incontro di oggi viene ulteriormente chiarito il tutto”.