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E’ Africa Cuamm: un neonato prematuro e la forza della fotografia

Non sono una brava fotografa?

“Oggi ho scattato delle foto ad un neonato prematuro di 1.5 kg. Era cosi piccolo che anche usando le ottiche più lunghe che avevo ero solo ad un metro di distanza da lui e mi sentivo troppo vicina. Ogni volta che premevo il pulsante dello scatto, mi sembrava di puntargli una pistola contro. Ma poi ha aperto i suoi occhietti e mi ha sorriso.

Ho scelto di fare la fotografa documentarista per difendere i diritti umani.

Tuttavia, quando fotografo il dramma delle persone mi sento come se non stessi rispettando la loro intimità. Mi chiedo se il fatto di superare certi limiti sottili mi renda una cattiva persona. Dall’altro lato se non li supero vuol dire che non sono una brava fotografa?

Ma se rinuncio alla fotografia, rinuncio anche alla mia battaglia. Quindi, come posso essere vicina ai miei soggetti e rispettare la loro dignità allo stesso tempo?”

FOTO BY Kasia Ciechanowska