Ci sono alcuni fatti che rischiano di affossare in poco tempo e poi seppellire il governo di Enrico Letta. Va in onda sulle sue tv in prima serata la fiction “La guerra dei vent’anni”, la ricostruzione del Cavaliere sulla vicenda dei festini ad Arcore. E per avvalorare la sua singolare realtà, sarà intervistata anche Ruby rubacuori, la ‘nipote’ di Mubarak.
Realtà che è assai diversa dalla verità processuale, che sta emergendo nelle aule di tribunale. La recente condanna per i diritti tv Mediaset avvalora il lavoro dei magistrati e piccona le fantasiose ricostruzioni del Cavaliere. Non è la prima volta e ogni volta Berlusconi grida alla persecuzione delle toghe rosse: lo fa da vent’anni. E in tutti questi anni ha ‘seppellito’ tutti i leader del centrosinistra che si sono avvicendati nella sfida, da Occhetto a Bersani. Un ventennio in cui è rimasto sempre a galla nelle varie elezioni: a volte è uscito vincitore e anche quando ha perso, gli italiani non lo hanno disastrato elettoralmente. Nel testa a testa, Berlusconi è quasi insuperabile, occorre dirlo. Per colpa del centrosinistra? E’ assai probabile, tuttavia se ne deve prendere atto.
Il secondo fatto che rischia di incastrare Letta è la manifestazione di pochi mesi fa del Pdl davanti al Palazzo della giustizia di Milano, sempre per le solite vicende giudiziarie di Berlusconi. Tra i manifestanti c’era il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ora è vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro dell’interno. Lo stesso ministro che dovrebbe garantire il rispetto delle istituzioni, impedire lo scontro fra i corpi dello Stato, vietare l’assedio ai magistrati, opporsi e, certo non partecipare, a manifestazione di quel genere.
Il terzo fatto è il raduno a Brescia del Pdl, sempre sulle stesse ormai note vicende berlusconiane. Dal palco il Cavaliere ha tuonato: “Io come Tortora”. Ma Tortora si fece processare, rinunciò all’immunità di parlamentare europeo, ritornò in Italia e finì agli arresti domiciliari. Venne assolto, perché lui non c’entrava proprio nulla. Peccato che quei magistrati, che commisero quella palese ingiustizia e una mole incredibile di negligenze investigative, rimasero al loro posto come nulla fosse successo.
Con Berlusconi nelle piazze e davanti ai tribunali, tornano in auge i pasdaran come Brunetta e la Santanchè. Il leitmotiv di tutti è: Berlusconi è un perseguitato, infatti il tiro dei loro cannoni si sta portando ad altezza di governo, che ne sarà tra poco investito. E considerato che per ora non può governare, B. condizionerà pesantemente il lavoro del premier. Quanto potranno resistere il Pd e il governo Letta a questa pressione? Poco, probabilmente pochissimo prima di finire affossati. Si rischia lo stagno politico sul modello Monti e alla fine Berlusconi deciderà quando seppellire entrambi, Pd e Letta.
L’unica possibilità è smarcarsi dalla presa di Berlusconi: fare la legge elettorale, tenere sotto controlli i conti e andare al più presto a nuove elezioni per rimescolare le carte. E, qui, piaccia o non piaccia non è questo il problema, il Pd ha per ora una sola carta da giocare: Matteo Renzi. Oppure affosserà anche lui? Intanto Grillo gioca le sue carte: nessun accordo con nessuno e vedremo alle prossime elezioni se questo gli consentirà di mantenere i consensi e, forse, di incrementarli. Come forse accadrà, se la situazione rimarrà tale e quale, per il Pdl, mentre il Pd rischia di fare la fine di Monti: ininfluente.