Tale dev’essere l’abitudine, che il Pdl racconta bufale anche a se stesso. Oggetto, la manifestazione di ieri a Brescia. Che era una semplice manifestazione elettorale programmata da tempo. Anzi no, era per difendere Berlusconi dopo la sentenza d’appello del processo Mediaset. Anzi no, è di nuovo una semplice manifestazione elettorale. Tutto regolarmente confermato, smentito, poi riconfermato, con timbro ufficiale, secondo convenienza del momento.
A Brescia, il 26 e 27 maggio si voterà per il nuovo sindaco. Il 26 aprile il Pdl annuncia la presenza di Silvio Berlusconi alla manifestazione di piazza Duomo in sostegno del sindaco Adriano Paroli, ricandidato. Il 3 maggio il partito decide di annullare la manifestazione e di trasformare l’intervento di Berlusconi in una conferenza stampa, escamotage già utilizzato nella campagna elettorale per le politiche, per esempio nel celebre intervento alla Fiera di Milano dove Berlusconi promise la restituzione dell’Imu. La ragione non è specificata chiaramente. C’è chi pensa a un gesto distensivo dopo la nascita del governo di larghe intese guidato da Letta. Un comunicato del Pdl di Carpenedolo, comune della provincia bresciana, evoca invece restroscena oscuri: la manifestazione è stata annullata “dopo i fatti accaduti domenica a Roma (i colpi di pistola davanti a palazzo Chigi il 28 aprile, durante il giuramento del governo Letta) e il pacco con proiettili indirizzato ieri al Presidente Berlusconi”. Di conseguenza, informa la sezione locale del partito, “il pullman da Carpenedolo è stato annullato”.
Il 9 maggio la Corte d’appello di Milano conferma la condanna a quattro anni di reclusione, e a cinque di interdizione dai pubblici uffici, a Silvio Berlusconi per frode fiscale nel processo sui diritti Mediaset. Le agenzie battono un nuovo comunicato del partito: ”Il Popolo della Libertà scende in piazza in difesa di Silvio Berlusconi. La manifestazione si svolgerà sabato 11 maggio a Brescia, alle 16 in piazza Duomo, con la partecipazione del presidente del Popolo della Libertà”. Le preoccupazioni per la stabilità del governo Letta e per l’incolumità del leader sono svanite di colpo.
La svolta è presa maledettamente sul serio da Francesco Paolo Sisto, presidente della Commssione affari costituzionali della Camera. ”Una manifestazione per segnalare ulteriormente alla pubblica opinione la necessità di tenere ben distinta la giustizia dalla politica, perché non si possa fare politica con la giustizia”, afferma. Se restassero dubbi, a chiarirli ci pensa Daniela Santanchè, somma sacerdotessa del verbo berlusconiano: ”Non temano questi magistrati, che avranno pane per i loro denti, la giustizia non sta dalla loro parte ma dalla nostra, così come dalla nostra parte, con il Pdl, stanno milioni di italiani che coinvolgeremo nelle piazze – come faremo a Brescia – per far sentire la nostra voce, spiegare le nostre ragioni e dare notizia di quanto avviene in alcuni tribunali”.
Poi la manifestazione di Brescia va come va, tra contestazioni di piazza, tensioni e polemiche politiche sulla presenza dei ministri del governo Letta all’adunata anti-giudici. E il Pdl? Nessun problema, ci pensa l’ineffabiile ufficio stampa a stabilire una nuova “pravda” (in russo, verità). “Appaiono sconcertanti e inconsistenti le polemiche di queste ore a proposito della manifestazione di ieri del Popolo della libertà a Brescia”, si legge in una nota diffusa oggi. “La manifestazione, convocata da tempo, a sostegno del candidato sindaco Paroli rientra nella normale campagna elettorale per le elezioni amministrative. Che qualcuno, in Italia, trovi spunti per polemiche senza fondamento appare letteralmente surreale”.