Niente tagli lineari a scuola, università, ricerca e Expo: sono questi i settori salvati dalla sforbiciata dei fondi ai ministeri, che potrebbero scattare dal 2015 per oltre 570 milioni di euro all’anno, con un emendamento dei relatori al decreto legge sui debiti della Pubblica amministrazione approvato in commissione Bilancio alla Camera. La proposta passata a Montecitorio modifica i tagli lineari ai ministeri a copertura degli oneri per i maggiori interessi del debito pubblico determinati dal dl. Tali esclusioni si aggiungono a quella, già prevista dal testo iniziale del dl, relativa agli stanziamenti del Fondo per lo sviluppo e la coesione.