Politica

Intercettazioni, Epifani: “Non sono una priorità e non sono all’ordine del giorno”

Il segretario del Pd: "Alzare la tensione sulla giustizia non aiuta: il Pdl la smetta". Al partito, aggiunge, serve "un'assunzione di responsabilità intelligente", ma anche identitaria: "Uscire dall'angolo e affrontare battaglie giuste, come lo ius soli, ma anche la legge elettorale"

La situazione è grave e l’atteggiamento del centrodestra non aiuta, perché le intercettazioni non sono all’ordine del giorno. Il segretario del Pd Guglielmo Epifani incontra i senatori democratici nel suo primo giorno di lavoro alla guida del partito. “La situazione economica è molto grave – dice – questo rende più difficile realizzare politiche anticicliche. Non aveva ragione Monti quando diceva che eravamo alla fine del tunnel. La situazione sociale è esplosiva, quanto avvenuto in Val di Susa è un segnale gravissimo. Questo clima non è aiutato dall’atteggiamento del centrodestra”, ha aggiunto Epifani.  Il tema delle intercettazioni, dice per esempio Epifani, “non è all’ordine del giorno e non sono una priorità né per il Parlamento né per il governo”. Per questo, “alzare la tensione sulla giustizia e mettere come fa il Pdl in primo piano la questione delle intercettazioni, che non è una priorità del governo e del Parlamento, non aiuta: la smettano”. 

Primo giorno di lavoro, come detto, a Largo del Nazareno per il segretario che ha avuto una serie di incontri e colloqui. Nei giorni scorsi, dopo la sua elezione all’assemblea di sabato, Epifani aveva visto, alla Camera, i capigruppo Roberto Speranza e Luigi Zanda e il capo della delegazione all’Europarlamento David Sassoli. Epifani peraltro sta anche decidendo in queste ore alcune tappe in giro per l’Italia per rafforzare la campagna elettorale per le amministrative: a Brescia, a Siena, a Roma, dove potrebbe partecipare alla manifestazione di chiusura di Ignazio Marino a piazza S. Giovanni, ad Avellino e a Barletta. 

Il segretario democratico, durante l’assemblea con i senatori, insiste: “Non siamo noi a mettere in difficoltà il governo in cui crediamo” ma il centrodestra “alzando i toni sulla giustizia” e con una “ipoteca pesante” che riguarda i processi di Berlusconi che “rischia di mettere in difficoltà l’azione riformatrice del governo, che invece di lavorare rischia di galleggiare”. Quindi Epifani spinge sull’acceleratore: “Al governo chiediamo scelte rigorose sulle priorità che sono le condizioni economico-sociali del Paese, dove la tensione sociale è altissima, come dimostrano gli episodi in Val di Susa che indicano un salto di qualità pericoloso”. Epifani sostiene che c’è “un’incertezza del quadro politico mentre servirebbe un governo che affronti le questioni economiche e le riforme istituzionali. Purtroppo il centrodestra non aiuta alzando i toni sui temi della giustizia e dove pesa un’ipoteca pesante”. Il Pd, assicura il neosegretario democratico, sosterrà il governo e “ci auguriamo che Berlusconi non rompa perché sarebbe gravissimo”.

Per Epifani il Pd deve arrivare a “un’assunzione di responsabilità intelligente”, ma anche identitaria: “Dobbiamo uscire dall’angolo e non aver paura di battaglie che giudichiamo giuste come lo ius soli. Così come sulle riforme dobbiamo mettere in sicurezza la legge elettorale” nel caso in cui si andasse al voto.

Infine i destini del partito: da ricostruire, ammette Epifani, e il “congresso è una grande occasione che va preparata bene” quindi invita tutti, dopo le tensioni degli ultimi mesi, “a distendere il clima tra noi”. “Ci serve un congresso – sostiene Epifani – di vera discussione sui contenuti e non per scegliere solo un nuovo segretario. Una discussione da fare anche con la nostra gente”. Epifani dice di non essere “preoccupato per la questione delle regole ma della discussione politica. Serve uno scatto di responsabilità verso il partito”.