Al processo Borsellino Quater, scaturito dalle ultime indagini sulla strage di via d’Amelio, va in onda un nuovo botta e risposta tra il magistrato Giuseppe Ayala e il carabiniere Giovanni Arcangioli. Oggetto della testimonianza dei due testi le esatte dinamiche successive al ritrovamento della valigetta di Paolo Borsellino, dalla quale scomparve quel 19 luglio del 1992 l’Agenda rossa del magistrato. Arcangioli, già processato e assolto per la vicenda dell’Agenda Rossa, non riesce a spiegare bene l’esatto motivo per cui rimise nell’automobile la valigetta di Borsellino. “Non procedevamo noi, procedeva la Polizia, e quindi ci sembrava corretto offrire un contesto originario della scena del crimine”. “E non avete informato la polizia del tragitto della valigetta, prima estratta e poi rimessa nell’auto?” ha chiesto l’avvocato Francesco Crescimanno. “No, non l’abbiamo fatto” ha risposto il carabiniere. Al quale è stato mostrato un video inedito girato proprio pochi minuti dopo il botto di via d’Amelio. Nel video si vede chiaramente Arcangioli, con un giubbino azzurro, mentre ha in mano la valigetta di Borsellino e si intrattiene con alcuni personaggi in abiti civili che non ha saputo identificare di Silvia Bellotti e Giuseppe Pipitone
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