Il presidente di Confcommercio sottolinea di avere "sempre chiesto con forza che la sospensione del pagamento della tassa deve riguardare anche gli immobili strumentali, compresi alberghi e negozi". Mentre secondo Susanna Camusso bisogna capire se si tratta di “risorse date a pioggia o finalizzate al lavoro”
Alzata di scudi degli imprenditori dopo che il governo ha deciso di affrontare, nel consiglio dei ministri di venerdì, il tema del rinvio dell’Imu sulla prima casa, senza prevedere agevolazioni per i capannoni delle imprese. “Ogni passaggio discriminatorio sarebbe inaccettabile”, ha avvertito il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sottolineando che “noi abbiamo sempre chiesto e ribadiamo con forza che la sospensione del pagamento dell’Imu deve riguardare anche gli immobili strumentali, compresi alberghi e negozi”.
Più pacato, invece, il commento del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. “Ritengo che sia positivo che ci stiano ragionando sopra e con attenzione per il settore manifatturiero”, ha detto rispondendo a una domanda sull’ipotesi che sia deluso dal fatto che lo slittamento dell’Imu al momento non valga per le imprese. E ha aggiunto: “Adesso bisogna vedere bene nel dettaglio, ma il fatto che il governo stia valutando l’argomento è l’unica cosa che si può dire adesso”.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. “C’è sicuramente un tema di risorse alle imprese”, ha ammesso commentando lo slittamento della rata Imu anche per capannoni, fabbricati agricoli ed esercizi commerciali. Ma, ha avvertito, bisogna capire se si tratta di “risorse date a pioggia o finalizzate a investimenti e lavoro”. Il leader della Cgil, parlando ai direttivi congiunti di Fp e Flc, ha spiegato: “Sarebbe un segnale di discontinuità uscire dai finanziamenti a pioggia”, altrimenti si ripeterebbero le “Tremonti bis o ter”. Per Camusso occorre quindi “selezionare” e soprattutto “non portar via soldi dai fondi interprofessionali”.