La querelle sulle offese al capo dello Stato, dopo la denuncia di 22 persone per i commenti al post del leader del Movimento 5 Stelle, prosegue. Con una nota del Colle. Che precisa, sottolinea e ribadisce alcuni punti. Dopo la pubblicazione sul blog di Beppe Grillo di un post pieno di punture di spillo il Quirinale sbotta: "Decide il Parlamento"
Grillo-Napolitano, la querelle sul vilipendio al capo dello Stato, dopo la denuncia di 22 persone per i commenti al post del leader del Movimento 5 Stelle, prosegue. Con una nota del Colle. Che precisa, sottolinea e ribadisce alcuni punti. Dopo la pubblicazione sul blog di Beppe Grillo di un post pieno di punture di spillo per il presidente (“Chi può essere al sicuro di un’eventuale denuncia per una critica al presidente della Repubblica?). “La contestazione di eventuali ipotesi di reato” come l’offesa all’onore del Presidente della Repubblica “avviene del tutto indipendentemente da ogni intervento del Capo dello Stato, che non è chiamato a dare alcun parere né tantomeno autorizzazione all’autorità giudiziaria che ritenga di assumere iniziative ai sensi dell’articolo 278 del Codice Penale”.
“Resta come problema reale di costume politico e di garanzia democratica – si legge nel comunicato – quello della capacità di distinguere tra ‘libertà di critica e ciò che non lo è – come già disse il Presidente Napolitano nel 2009 – ‘nei confronti di istituzioni che dovrebbero essere tenute fuori dalla mischia politica e mediatica’, specialmente quando si scada in grossolane, ingiuriose falsificazioni dei fatti e delle opinioni”.
“Anche se taluni mostrano di ignorarlo, il Presidente Napolitano già anni fa ribadì come in ogni caso spetti a chi ha potere di iniziativa legislativa, e dunque non al Capo dello Stato, proporre l‘abrogazione di quella disposizione del Codice. E per una decisione su proposte del genere è sovrano il Parlamento”. Il Quirinale non esercita alcuna pressione sulla magistratura, che decide spontaneamente di indagare su ipotesi di vilipendio al Capo dello Stato.
In un comizio a Barletta Grillo martedì aveva gridato la sua indignazione: “Se ci chiudono il blog resteremo senza democrazia”. Ma a rispondere ieri era stato Pasquale Cascella, ex portavoce del capo dello Stato, e oggi candidato sindaco proprio nella cittadina pugliese: “Grillo deve avere collaboratori sonnacchiosi: non sanno nemmeno segnalare quel che Napolitano ha detto sul vilipendio” replicava su Twitter rinviando a un intervento del capo dello Stato del 2009 in cui Napolitano invitava “chiunque abbia titolo per esercitare l’iniziativa legislativa” a “liberamente proporre l’abrogazione” dell’articolo 278 del codice penale. In quell’occasione – la giornata dell’informazione – Napolitano aveva anche detto: “Giudichino poi i cittadini che cosa è libertà di critica, e che cosa non lo è, nei confronti di istituzioni che dovrebbero essere tenute fuori della mischia politica e mediatica”. In un secondo tweet Cascella aggiungeva: “Sonnacchiosi nel prendere quell’iniziativa legislativa suggerita da tempo da Napolitano tanto da far esporre un Grillo ignorante a Barletta”.