A lanciare il nuovo corso di Finanza & Etica, la Pontificia Università della Santa Croce mette l'ex presidente dello Ior che consiglia le encicliche per comprendere il senso della situazione attuale
Passano i Papi, ma non i misteri del Vaticano. Neanche quelli che riguardano episodi apparentemente minori, ma senz’altro non casuali. Come quello della scelta del relatore per presentare il nuovo corso Finanza & Etica che la Pontificia Università della Santa Croce attiverà dal prossimo anno accademico: Ettore Gotti Tedeschi. Il banchiere che nel maggio 2012 era stato rimosso dall’incarico di presidente dello Ior dallo stesso consiglio della banca vaticana per “non aver svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio”.
Una dura motivazione e un’amara delusione per un uomo che Papa Benedetto XVI aveva chiamato allo Ior nel 2010 con l’incarico di incrementare la trasparenza sulla scia della “legge 127” che fissava in vaticano nuove norme antiriciclaggio. Sin dall’inizio del suo incarico allo Ior Gotti Tedeschi è transitato da uno scandalo all’altro: come ricorda il Giornale del 13 febbario 2012, “da settembre 2010 il banchiere è sotto inchiesta a Roma col dg Paolo Cipriani per 23 milioni di euro dello Ior movimentati verso il Credito Artigiano e destinati a JpMorgan Frankfurt e a Banca del Fucino, soldi sequestrati e restituiti a giugno 2011”. Seguono le indagini sui Grandi eventi-G8 da cui emergono i conti Ior di don Evaldo Biasini, detto don bancomat.
Gotti Tedeschi, che nel suo curriculum vanta anche, con la sua banca Akros, il collocamento in Borsa della Parmalat di Callisto Tanzi, viene poi tagliato fuori dagli affari finanziari della Santa Sede in modo piuttosto brusco. In Vaticano ora lo si vede poco, mentre è più facile incontrarlo a Siena su richiesta della Procura che indaga sul dissesto del Monte dei Paschi di cui è stato uno degli attori, essendo stato a lungo il braccio destro italiano di don Emilio Botin, il banchiere spagnolo che nel 2007 vendette banca Antonveneta al gruppo senese.
A Gotti Tedeschi i Santi in Vaticano non mancano. Magari lo stesso cardinale Tarcisio Bertone, che, a suo tempo, lo volle ai vertici dello Ior, proprio mentre rappresentava in Italia gli interessi della banca spagnola Santander di Botin che ebbe molto a guadagnare anche dall’acquisizione dell’iberica Recoletos da parte dell’editrice del Corriere della Sera, Rcs. Operazione, come quella di Antonveneta, che Gotti Tedeschi conosce bene, ma di cui difficilmente racconterà i dettagli.
Il banchiere di Piacenza preferisce soffermarsi sul senso delle encicliche papali più che sui bilanci delle società di cui si è occupato. E agli studenti consiglia di leggere ciò che scrive il Santo Padre per comprendere il senso della crisi economica: “La finanza è il tipo strumento che è sfuggito dalle mani dell’uomo – precisa in aula – il rischio – dice – è che l’uomo perda il senso della vita. E di chi è la colpa? La colpa è dei preti che non insegnano la dottrina”. I banchieri, quelli no, non c’entrano proprio un bel niente.